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Ciclo mestruale e ferro: un equilibrio delicato

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Il ciclo mestruale è un complesso orologio biologico che coinvolge numerosi cambiamenti ormonali e fisiologici nel corpo di una donna. Ogni mese, durante la fase del sanguinamento, una delle questioni più importanti da considerare è la gestione del ferro. 

Il ferro è un minerale molto importante per l’organismo, indispensabile per il trasporto dell’ossigeno ai tessuti e per la formazione e la funzione di alcuni enzimi. Ecco perché bisognerebbe valutare regolarmente lo stato delle riserve di ferro nel nostro organismo, soprattutto in età fertile. 

In questo articolo, voglio esplorare il legame tra il ferro e il ciclo mestruale, le possibili carenze e come mantenere un equilibrio salutare.

Carenza di ferro: sintomi comuni e conseguenze

Il ferro non è solo un componente essenziale dell’emoglobina, ma è coinvolto in numerose reazioni chimiche e processi metabolici nel corpo, influenzando il metabolismo energetico. 

I Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia (LARN) stabiliscono il fabbisogno medio giornaliero di ferro in circa 10 mg per gli uomini e 18 mg per le donne. Può aumentare fino a 30 mg in momenti particolari come la gravidanza. 

L’anemia da carenza di ferro, nota anche come anemia sideropenica, può manifestarsi con diversi sintomi, alcuni comuni a tutte le forme di anemia e altri tipici della carenza.
I più comuni includono:

  • un rendimento meno efficiente
  • mal di testa
  • sensazione di freddo
  • crampi muscolari
  • irritabilità
  • pallore
  • vertigini o nausea.

La gravità dei disturbi causati dall’anemia da carenza di ferro dipende da vari fattori, tra cui i livelli di ferro circolante nel sangue, la quantità di ferro nelle riserve dell’organismo, l’età del paziente, la presenza di altre patologie, la velocità con cui si sviluppa l’anemia e la sua durata nel tempo.

Alcuni gruppi di persone sono particolarmente a rischio di carenza di ferro. Per esempio, le donne in età fertile, gli atleti e coloro che soffrono di disturbi intestinali da malassorbimento o intolleranze alimentari. 

Valutare l’apporto di ferro tramite le classiche tabelle nutrizionali può risultare complicato poiché queste indicano il contenuto in ferro in mg per 100 grammi di alimento. 

Inoltre, è fondamentale tenere presente che l’assorbimento del ferro eme, presente negli alimenti di origine animale, è molto più elevato (circa il 25%) rispetto a quello del ferro non-eme, che si trova negli alimenti di origine vegetale e varia tra il 2% e il 13% del totale.

Perdita di ferro durante il ciclo mestruale

Durante il ciclo mestruale, il corpo femminile sperimenta fluttuazioni ormonali e fisiologiche significative. Durante la fase del sanguinamento, una quantità considerevole di sangue viene persa, e insieme a esso, il ferro contenuto.

Si calcola che in media ogni millilitro di sangue perso durante le mestruazioni comporti la perdita di circa 0,5 mg di ferro. Questo fenomeno può portare facilmente a una carenza di ferro, soprattutto se non si presta attenzione alla gestione delle proprie scorte di questo minerale così importante. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) infatti il 20% delle donne in età fertile in Europa potrebbe avere bisogno di integrare le proprie riserve di ferro.

La soluzione migliore per mantenere il ferro a livelli fisiologici è adottare una dieta varia e bilanciata. Nonostante solo una piccola percentuale del ferro ingerito con gli alimenti venga effettivamente assorbito, è possibile adottare strategie per favorirne l’assimilazione. In caso di carenza limitata, è sufficiente riempire il piatto con alimenti vegetali ricchi di ferro non-eme, e favorirne l’assimilazione associandolo con alimenti ricchi i vitamina C. Allo stesso tempo, è meglio ridurre gli alimenti che “sequestrano” il ferro come i fitati degli ortaggi a foglia verde, l’eccesso di fibra e i tannini di tè verde e caffè.

Integratori alimentari per evitare carenze di ferro

Quando non è possibile soddisfare i fabbisogni con la sola alimentazione, è possibile assumere integratori alimentari. Ma bisogna anche fare attenzione a scegliere un buon integratore!

Io utilizzo Floradix di Salus già da diversi anni – sin dalla mia prima gravidanza: un integratore con una formula esclusiva che combina in modo bilanciato l’azione di ferro e vitamine del gruppo B.

Floradix si distingue per la sua formulazione unica, che utilizza gluconato ferroso altamente biodisponibile. Questa forma di ferro è facilmente assorbita dal corpo, riducendo il rischio di irritazioni intestinali o altri effetti collaterali comuni con alcune altre forme di integratori di ferro. 

Oltretutto, si tratta di un prodotto piacevole da bere, ma è disponibile anche in pastiglie. Floradix tavolette sono ideali per chi preferisce evitare il sapore del ferro o ha bisogno di una soluzione pratica durante il giorno. Questa versione include anche importanti nutrienti aggiunti come la vitamina B3 e l’acido folico, che apportano ulteriori benefici. In particolare, le compresse possono rivelarsi utili durante il ciclo mestruale, contribuendo a mantenere un equilibrio nutrizionale ottimale.

A presto!

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