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Good Food Lab

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2 Luglio 2018

Meno plastica: 7 consigli pratici per ridurre l’uso della plastica

La plastica è uno dei materiali più inquinanti del nostro pianeta, e al tempo stesso uno dei più diffusi nella nostra quotidianità.

Sono di plastica moltissimi oggetti di uso comune, ma anche quando si parla di cibo veniamo a contatto con polimeri plastici: beviamo acqua e altre bevande da bottiglie di plastica, acquistiamo alimenti confezionati in involucri di plastica o vassoi di polistirolo, pesiamo frutta e verdura con un guanto di plastica e riponiamo il tutto in sacchetti di plastica.

La plastica è così presente nella nostra vita che spesso non ci accorgiamo di quanta ne consumiamo: comunque tantissima. Non ci credi? Ti propongo un esperimento: per una settimana, una qualsiasi normale settimana della tua vita, conserva tutta la plastica con cui vieni a contatto. Conserva le bottiglie, gli imballaggi del cibo che consumi oppure dei prodotti che acquisti.

meno plastica

Leo ed io l’abbiamo fatto: abbiamo cercato una scatola dove per 10 giorni abbiamo conservato tutta la plastica con cui siamo venuti a contatto, senza poterla smaltire: questo significa che se al bar abbiamo consumato dell’acqua versata da una bottiglia di plastica… beh quella bottiglia ce la siamo portata a casa. E lo stesso abbiamo fatto con il cucchiaino di plastica del gelato in gelateria, o con il guantino di plastica del supermercato. Siamo stati molto meticolosi nel non dimenticare niente, nemmeno le piccole strisce di plastica che legano il cartellino agli indumenti nuovi indossati durante il weekend. Ed ecco cosa abbiamo collezionato in una sola settimana:

meno plastica esperimento

Questa è la plastica di una famiglia già attenta alle tematiche ambientali: non solo ricicliamo i rifiuti ma in generale cerchiamo di limitare l’uso di imballaggi e di plastica usa-e-getta. Eppure la quantità di plastica che la mia famiglia di 4 persone è riuscita ad accumulare in pochi giorni è impressionante. Ora moltiplica il tutto per le settimane in un anno, e aggiungi anche qualche evento speciale, come Natale o i compleanni, occasioni in cui si consuma di più e di conseguenza si accumula di più.

meno plastica
Le foto del nostro esperimento, in cui abbiamo conservato tutta la plastica con cui siamo venuti a contatto in 10 giorni.

 

 

 

Come vivere con meno plastica?

Se lo chiedono in molti. A volte pensiamo di non poter fare nulla nella nostra quotidianità, ma è un errore: noi, singolarmente, possiamo far parte di un grande movimento, di un grande cambiamento! Ogni singola azione può nascondere un impatto maggiore: può influenzare altre singole azioni, per cui la prima cosa importante da fare, oltre a trasformare le nostre abitudini, è quella di convincere le persone che ci stanno accanto a fare la stessa cosa.

plastic free july meno plasticaÈ esattamente quello che è successo con Plastic Free July, un’idea di Rebecca Prince-Ruiz, che nel 2011 ha tentato di immaginare un mondo senza rifiuti di plastica, e ha coinvolto una manciata di persone in una sfida – svolta nel mese di luglio – che prevedesse la drastica riduzione della plastica usa-e-getta nei propri consumi. Oggi Plastic Free July è diventata una Fondazione, e coinvolge milioni di partecipanti in più di 150 paesi di tutto il mondo.

Ho deciso di posticipare di qualche settimana questo mio progetto #menoplastica ad oggi, primo lunedì di luglio, proprio per unirmi al Plastic Free July, e puoi farlo anche tu: visita il loro sito , registrati e accetta la sfida. L’unica cosa richiesta è quella di ridurre l’uso della plastica usa-e-getta come bicchieri e piatti di plastica, cannucce, buste di plastica, sacchetti e così via: tutti quegli oggetti che usiamo cinque minuti ma inquinano per sempre!

Non sarà facile rispettare questo challenge al 100% – se ci pensi, molti packaging di altri materiali come carta o alluminio contengono anche polimeri plastici, sull’argomento ci torneremo presto – ma questo ti farà capire quanto diffusa è la plastica, e quanto è necessaria una presa di posizione sulla sua riduzione.

meno plastica check list consigli per ridurre la plastica

Scarica il pdf in alta qualità cliccando sul link nel testo dell’articolo

Per facilitare un po’ il compito, ho creato questa #MENOPLASTICA CHECK LIST, ispirandomi alla check list della challenge di Less Plastic July: scaricala gratuitamente, stampala e appendila in casa. Ma soprattutto, segna con una X le nuove abitudini che acquisirai per poter vivere con meno plastica. E fai anche la tua parte: questa non è una lista esaustiva, ma puoi segnalarmi qui nei commenti qualche altro esempio di impegno per ridurre l’uso della plastica nella vita di tutti i giorni.

E mentre raccontavo a Leo di questa sfida, e di quanto sia importante consumare meno plastica e riciclare in modo corretto quella che capita di utilizzare, abbiamo pensato insieme ad una serie di consigli pratici e facilmente applicabili per provare, tutti e in modo molto semplice, a ridurre il consumo di plastica. Te ne parleremo approfonditamente sul profilo Instagram di Good Food Lab, analizzando nelle stories, ogni giorno, uno di questi consigli per usare sempre meno plastica, e mostrandoti esempi e alternative di consumo.

NO ALLE BUSTE DI PLASTICA

Buste e sacchetti di plastica sono altamente inquinanti e costosi. Al loro posto, utilizza delle borse di cotone: puoi portarne sempre una con te, piegandola occupa pochissimo spazio e sono pratiche, belle, resistenti e soprattutto ecologiche. Se ti piace il riciclo creativo, puoi creare delle shopping bag senza cuciture anche partendo da una vecchia t-shirt: ho creato una bacheca di Pinterest per raccogliere tutte le idee più carine per creare borse di tela.

Dall’inizio del 2018, in attuazione di una direttiva europea, i sacchetti di plastica usati come imballaggio a contatto diretto dei cibi (per esempio, quelli per frutta e ortaggi) sono stati sostituiti da sacchetti biodegradabili e a pagamento. Lo scopo della legge è quello di incentivare l’uso di materiali alternativi alla plastica. Ad aprile, il consiglio di Stato si è espresso a favore dell’utilizzo di sacchetti ecologici adatti a contenere alimenti anche portati da casa, e stanno iniziando a diffondersi buste in cotone o rete, perfette per acquistare frutta e verdura e facilmente riutilizzabili.

USA IL VETRO

Il vetro è un materiale più ecologico, igienico e riutilizzabile infinite volte. Se consumi acqua in bottiglia, utilizza bottiglie di vetro e non di plastica – ne guadagnerai anche in salute!
Il vetro può essere sterilizzato, utilizzato per alimenti sfusi e per portare in giro uno smoothie fatto in casa, il caffè o anche il pranzo in ufficio. Io acquisto sfuso e poi conservo tutte le farine, la frutta a guscio, i legumi e i superfoods in vasi di vetro con tappo a chiusura ermetica: in questo modo sono al riparo dall’umidità e dalle fastidiose farfalline che ogni estate sperano di banchettare nella mia dispensa. E in più sono bellissimi da vedere!
Da tempo per i miei bambini uso biberon di vetro (ti assicuro che loro non ne hanno mai rotto uno!) e acquisto yogurt in vasetti con tappo a vite che poi lavo e riutilizzo in mille modi.

PREFERISCI OGGETTI IN MATERIALE NATURALE O COMPOSTABILE

Molti degli oggetti di uso quotidiano hanno vita breve e sono fatti di plastica. Un esempio, gli spazzolini da denti: vanno cambiati ogni 3 mesi: sai quanti ne buttiamo via nell’arco di una vita? Circa 300 spazzolini! Quelli tradizionali sono in genere realizzati in plastica non riciclata e non riciclabile e hanno una testina composta da setole di nylon ad alto impatto ambientale. In commercio iniziano ad essere abbastanza diffusi gli spazzolini in bambù e fibre naturali, noi utilizziamo quelli ecosostenibili di Humble Brush, ma puoi scegliere anche spazzolini in plastica riciclata e con testine ricambiabili, come quelli di Montebianco in vendita nei negozi bio.

Le stoviglie usa e getta di plastica – piatti, bicchieri e posate – sono un altro esempio di oggetti ad alto impatto ecologico che possono essere sostituiti con l’alternativa in carta riciclata, bambù o altro materiale compostabile. Ai miei bambini le cannucce piacciono tantissimo, ma sono un inutile spreco – le usano 5 minuti e poi si buttano via. Al loro posto, puoi sempre acquistare cannucce di carta o cannucce riusabili di vetro o metallo.

COMPRA SENZA IMBALLO

Da parecchi anni si possono trovare detersivi alla spina anche nella grande distribuzione (per esempio, presso IperCoop). Acquisti il flacone la prima volta, e poi lo riempi ai successivi acquisti pagando soltanto il contenuto.
Ma si stanno diffondendo anche negozi di alimentari sfusi, dove puoi comprare l’esatta quantità che desideri (senza sprechi) e utilizzare i tuoi barattoli in vetro per portare a casa e conservare ciò che acquisti. Pratico, economico ed ecosostenibile! A breve potrai leggere l’intervista a Laura, la proprietaria della Bottega Sfusa di Padova.

ACQUISTA MENO ALIMENTI SURGELATI

La maggior parte dei prodotti surgelati ha un imballo di plastica (anche se la confezione è di cartone, spesso c’è comunque un sottile strato di plastica). Acquista prodotti freschi, oppure sfusi – esistono delle catene di negozi che vendono alcuni tipi di alimenti surgelati senza imballo, si possono riporre in sacchetti riutilizzabili, pesare e conservare poi nei freezer domestici.

REGALA GIOCATTOLI IN LEGNO

I giocattoli in legno sono in genere più costosi di quelli di plastica, ma sono ecologici, ecosostenibili, non-tossici, durevoli e bellissimi, e spesso hanno confezioni senza plastica! Se ne trovano di molti tipi, dai giocattoli un po’ vintage a quelli super moderni, addirittura anche realizzati con del cartone molto resistente come quelli di ToDo, una azienda di Verona che produce giochi di cartone riciclabile ed ecologico. Se sei in cerca di idee, anche molte case editrici hanno iniziato a realizzare libri e giochi in cartone. Dai un’occhiata ai giocattoli Hape, Sevi o Melissa and Doug, oppure alle tantissime realtà artigianali che puoi trovare in rete.

UTILIZZA PANNOLINI LAVABILI O COMPOSTABILI

I pannolini lavabili sono tornati di moda, sono moderni e bellissimi: ti suggerisco il sito Green Mama per avere notizie e consigli sui pannolini lavabili e per trovare dei modelli funzionali e esteticamente stupendi. Se però – come me, lo ammetto! – credi che siano più pratici i pannolini usa e getta, o semplicemente hai bisogno di usarli per un’occasione limitata, puoi sempre acquistare quelli ecologici e compostabili che si gettano nell’umido, come quelli di Naty.

Stesso discorso per gli assorbenti igienici compostabili, comodissimi e ipoallergenici. Un’alternativa ancora più ecologica è la coppetta mestruale: io ne ho una di MoonCup ma ormai se ne trovano diversi modelli e marche, a seconda delle esigenze di ogni donna.

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Filed Under: green life, meno plastica, sostenibilità Tagged With: ecosostenibile, green life, green lifestyle, meno plastica, plastica, think green, zero waste

Reader Interactions

Comments

  1. Elena says

    8 Luglio 2018 at 23:05

    Grazie per questo progetto, ci siamo uniti anche noi alla sfida di Plastic free July e speriamo di farcela… la tua checklist è sicuramente utilissima e l’abbiamo appesa in cucina, vogliamo provarci!

    Rispondi
    • cristina says

      13 Agosto 2018 at 23:16

      Grazie!!! Un gesto bellissimo, provarci è già metà dell’opera!

      Rispondi
  2. Veronica says

    1 Agosto 2018 at 21:56

    Ci proviamo! Anche se in realtà cerchiamo già di farlo nel limite del possibile, ma con la check list ci hai dato altre idee. Grazie mille!

    Rispondi
    • cristina says

      13 Agosto 2018 at 23:15

      Grazie a voi, sono felice di avervi dato qualche spunto in più!

      Rispondi

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Cristina Mauri - GREEN FOOD 🌱
Lasagne di verdure! Sono uno dei miei jolly quando Lasagne di verdure! Sono uno dei miei jolly quando ho ospiti - anche perché sono buonissime e si possono preparare il giorno prima.

È una delle oltre 80 ricette veg e sostenibili per tutta la famiglia che puoi trovare nel mio libro Semplicemente Green per @red_edizioni . Giusto un anno fa avevo appena consegnato tutti i definitivi e brindavo a questo sogno realizzato!

Cosa serve:
- sfoglia per lasagne (senza uova, la trovi tra la pasta secca)
- verdure di stagione a piacere: carote, peperoni, zucchine, cipollotto, porro, fagiolini, piselli (surgelati vanno benone)
- 1 l di latte di soia non zuccherato
- 50 g olio extravergine
- 75 g farina
- sale, pepe, noce moscata
Taglia le verdure a cubetti e falle saltare in padella con 2 cucchiai di olio extravergine.
Per la besciamella, metodo facilissimo anche se non proprio tradizionale: versa latte di soia, farina, olio, sale pepe e noce moscata nel frullatore e avvia. Poi trasferisci in una casseruola, porta a bollore e cuoci mescolando per circa 8/9 minuti.
Assembla la lasagna alternando pasta (verifica sulla confezione se va fatta cuocere prima), verdure e besciamella. Poi in forno a gratinare a 180º per 30 minuti.

📷 @blessedbrands.studio 
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#goodfoodlab #semplicementegreen #plantbased #cucinasostenibile
[in collaborazione con @meglioinvetro ] Cold brew [in collaborazione con @meglioinvetro ]

Cold brew tea, ovvero: tè freddo... a freddo. Perfetto per raffreddare una calda, caldissima domenica.

Servono solo
- 1 bustina di tè o 1 cucchiaino di tè in foglie sfuse
- ogni 250 ml di acqua

Versa il tè sul fondo di una bottiglia o di una caraffa. Aggiungi acqua fredda o a temperatura ambiente e lascia riposare per almeno un'ora. Copri e riponi in frigorifero per un tempo che varia tra le 6 e le 10 ore. Poi filtra il tè sfuso con un setaccio a maglie fini. Completa con fette di limone, lime o pesca, foglie di menta, dolcificante a piacere.

A differenza del tè fatto con acqua calda, il tè a estrazione fredda non ha i sapori tannici e amari che si trovano nel tè normale. Inoltre dura qualche giorno in più, per cui puoi tranquillamente conservarlo in frigorifero, nella bottiglia ben chiusa, per una settimana. 

Se ti piace, congelalo a cubetti, nelle vaschette del ghiaccio: in questo modo avrai del ghiaccio aromatizzato da aggiungere a un bel bicchiere d’acqua.

Su meglioinvetro.it trovi il mio articolo con tanti altri consigli per un cold brew tea delizioso.
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#goodfoodlab #semplicementegreen #plantbased #cucinasostenibile
[in collaborazione con @KenwoodClub ] Chi l’ha [in collaborazione con @KenwoodClub ] 
Chi l’ha detto che non si può fare una torta senza accendere il forno? Con Baker XL Lite di Kenwood ho preparato una cheesecake 100% vegetale, senza cottura e semplicissima: morbida e rinfrescante, con un sapore leggermente acidulo. 

Bisogna lasciarla riposare in frigo per almeno 8 ore (meglio tutta la notte) ma… vale la pena aspettare perché è incredibilmente buona!

Ecco la ricetta:
- 200 g di biscotti secchi vegani
- 75 g di burro di nocciole
- 50 ml di latte vegetale
- 400 g di formaggio spalmabile vegetale
- 400 g di panna da montare vegetale
- 50 g di zucchero a velo
- vaniglia in polvere
- 500 g di frutti di bosco
- un limone
- 2 cucchiai di zucchero
Schiaccia o frulla i biscotti non troppo finemente, versali in una ciotola insieme al burro di nocciole e mescola con un cucchiaio. Aggiungi un cucchiaio di latte vegetale alla volta, per formare un impasto umido. Trasferisci in uno stampo a cerniera foderato con un foglio di carta forno. Premi bene per creare una base solida, e riponi in frigo.

Versa la panna fredda nella ciotola della planetaria. Inizia a montala con la frusta a filo, poi aggiungi la vaniglia in polvere e lo zucchero a velo, un cucchiaio alla volta. Continua a sbattere fino ad ottenere una panna perfettamente montata.

Con la frusta K ammorbidisci il formaggio spalmabile, poi aggiungi la panna montata a bassa velocità, per non smontare il composto. Trasferiscilo poi sopra la base di biscotti schiacciati. Livella col dorso di un cucchiaio e lascia riposare in frigorifero, per un minimo di 8 ore.

Per la coulis, fai cuocere 250 g di frutti di bosco con 2 cucchiai di zucchero e il succo di un limone per 5 minuti, mescolando per farli sciogliere. Passa in un colino per ottenere uno sciroppo liscio e lascia raffreddare.
Completa la cheesecake con lo sciroppo e i frutti di bosco.

Completa la cheesecake con lo sciroppo e i frutti di bosco. Con il codice BAKERCM puoi avere Baker XL Lite con il 25% di sconto, trovi il link nelle storie in evidenza!

#goodfoodlab #IlMioKenwood #KenwoodItalia #plantbased #semplicementegreen
Questa ricetta è forse banale ma - hey, si vive a Questa ricetta è forse banale ma - hey, si vive anche di cose semplici, no? Si chiama pan tumaca (o pa amb tomàquet) ed è una delle tapas più famose della cucina catalana: una bruschetta con pomodoro maturo, olio extravergine d'oliva e sale.

Quello che la rende diversa dalle bruschette nostrane è il modo in cui viene preparata, strofinando il pomodoro sul pane arrostito nella sua versione più easy, o riducendolo in purea con una grattugia a fori grossi come ho fatto io.

Usa ingredienti di ottima qualità e vedrai: una volta assaggiato il pan tumaca vorrai rifarlo tutti i giorni - come tutte le proposte di #estatefreschi insieme a Alex @glicerinia Anna @lennesimoblog e Lidia @latteegrappa

Per 8 pan tumaca:
- pane a fette, anche leggermente raffermo - io ho usato un pane tipo baguette tagliato in 4 parti e poi a metà, ma va bene anche il pane casereccio
- 4 pomodori maturi
- olio extravergine d'oliva
- 1 spicchio di aglio
- sale fino, meglio se integrale o tipo fior di sale
- basilico fresco
Taglia i pomodori a metà e passali su una grattugia a fori larghi, dalla parte della polpa. Grattugia bene fino alla buccia. Condisci con sale e olio extravergine, mescola e lascia riposare in frigo.
Prima di servire, metti a scaldare le fette di pane per farle abbrustolire leggermente. Strofinale con uno spicchio di aglio, poi disponile su un piatto e condiscile con la polpa del pomodoro, spalmandola bene sulle fette.
Completa con altro olio extravergine, un pizzico di sale in superficie e foglie di basilico.

On air: Pa amb oli i sal di Blaumut
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#goodfoodlab #plantbased #semplicementegreen #pantumaca #cucinasostenibile
Variare l’alimentazione è un ottimo passo per l Variare l’alimentazione è un ottimo passo per la nostra salute, ma anche per quella del pianeta: ci avevi mai pensato?

Ti faccio l'esempio del miglio. È un cereale che in Italia viene consumato poco, ma in India e nell'Africa sub-Sahariana rappresenta una delle principali fonti di sostentamento per oltre 90 milioni di persone.

Perché oltre ad essere nutriente, è un cereale capace di adattarsi meglio di altri alle temperature estreme e alla carenza di acqua. E di fronte alla crisi climatica che stiamo vivendo, e alla difficoltà di coltivare i cereali su cui oggi si fonda la nostra alimentazione, il miglio potrebbe essere una delle risposte per garantire sicurezza alimentare alla popolazione mondiale.

Vuoi assaggiarlo? Provalo nelle mie nuggets di miglio e fagioli neri, ecco la ricetta:
- 120 g di miglio
- 100 g di fagioli neri
- 2 zucchine
- 20 g semi di chia
- 20 g semi di girasole
- 30 g pomodori secchi
- 60 g circa farina di ceci
- olio extravergine di oliva
- sale e pepe
La sera prima, metti a bagno i fagioli neri in abbondante acqua. Scolali, eliminando l'acqua di ammollo, e mettili a cuocere in acqua fredda non salata per 30-35 minuti, con un pezzetto di alga kombu se vuoi.
Una volta pronti, scola i fagioli ed elimina l'alga kombu.
Cuoci il miglio in abbondante acqua salata per 15 minuti circa. Scola e fai raffreddare.
Pulisci la zucchina: taglia la parte verde a cubetti e falli rosolare in padella con un filo di olio extravergine e un pizzico di sale. 
Taglia a pezzi la parte interna della zucchina, versala nel boccale del frullatore insieme al miglio e ai pomodori secchi, e frulla per ottenere una crema abbastanza omogenea. 
Con una forchetta, schiaccia metà dei fagioli neri e versali in una ciotola capiente. Aggiungi l'impasto di miglio e zucchine, i fagioli neri interi, i semi e la farina di ceci, e inizia a impastare con le mani. Aggiungi tanta farina di ceci quanta ne serve per ottenere un impasto compatto. Regola di sale.
Forma le polpette e falle rosolare in padella con poco olio extravergine, poi termina la cottura in forno a 180° per 10 minuti.
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#goodfoodlab #cucinasostenibile #plantbased #semplicementegreen
Oggi è il world overshoot day, il giorno che segn Oggi è il world overshoot day, il giorno che segna l’esaurimento delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare in un anno. 

La data, che muta di anno in anno a seconda della rapidità con cui tali risorse vengono sfruttate, viene calcolata dal Global footprint network (Gfn), organizzazione internazionale che si occupa di contabilità ambientale calcolando l’impronta ecologica. E arriva sempre prima.

Stiamo consumando l’equivalente di 1,6 pianeti all’anno, cifra che - in base alle tendenze attuali - dovrebbe salire fino a due pianeti entro il 2030.

Esistono tante soluzioni per spostare la data. Anche ciò che mangiamo è importante: l’80% delle estinzioni di specie e habitat a livello globale dipende dagli attuali sistemi alimentari.

Non possiamo riempire di nuovo il sacchetto di popcorn… Però possiamo imparare a consumarlo meno velocemente.

💡 grazie al mio prezioso amico @andrea.grieco per l’ispirazione: la sua metafora è perfetta per spiegare un concetto così astratto 
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#overshootday #sostenibilita #theresnoplanetb #cambiamentoclimatico
[in collaborazione con @sojasun_vegetalepositivo ] [in collaborazione con @sojasun_vegetalepositivo ] con queste temperature meglio stare lontano dai fornelli? Io preparo un bel gazpacho verde, con tutta la freschezza del cetriolo e la cremosità dell’avocado.

Questa è una di quelle ricette in cui mi piace anche aggiungere il tocco vellutato dello yogurt, e ho trovato l’alternativa vegetale perfetta: il Bifidus Bianco Naturale, senza zuccheri aggiunti e perciò perfetto anche per ricette salate. In più è ricco di calcio e fermenti lattici, e ha un alto valore proteico, quindi rende un po’ più completo questo piatto.

Ecco la ricetta:
- 2 cetrioli (circa 250 g)
- un avocado
- 1 peperoncino jalapeno
- 1 lime
- 150 g di Bifidus Bianco Naturale
- olio extravergine di oliva
- una manciata di spinacino
- erbe aromatiche: coriandolo, menta, aneto
- pane raffermo
- sale e pepe
Nel boccale del frullatore unisci i cetrioli lavati e tagliati a fettine (togli anche la buccia con un pelapatate se fai fatica a digerirli), e la polpa di avocado.
Condisci con il succo di lime, il peperoncino (dosa in base al tuo grado di piccantezza preferito) e un cucchiaio di olio extravergine di oliva, e frulla ad alta velocità per amalgamare gli ingredienti. Unisci poi il Bifidus Bianco Naturale, regola di sale e frulla ancora fino a ottenere una crema omogenea.
Servi il gazpacho con un filo di olio extravergine, un cucchiaio di Bifidus, qualche fettina di cetriolo, pepe nero, crostini di pane raffermo ed erbe aromatiche miste.

Oltre a Bifidus Bianco Naturale ci sono tantissimi gusti (dolci) tutti da scoprire!

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#goodfoodlab #piaceresojasun #plantbased #sojasunvegetalepositivo #sojasun
Le energie rinnovabili sono uno dei tasselli per r Le energie rinnovabili sono uno dei tasselli per rispondere alla crisi energetica e rendere più concreta la transizione ecologica. Ma come sostiene anche ANTER (Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili) serve prima di tutto una transizione culturale.

Nel nostro paese lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel settore elettrico nazionale ha avuto un rilevante impulso dal 2007 in seguito all’adozione delle politiche di riduzione delle emissioni di gas serra. 

Nel 2020 l'Italia ha superato l'obiettivo nazionale: i consumi finali da fonti rinnovabili si attestano al 20,4% dei consumi finali lordi (l'obiettivo era 17%). Ma serve di più: il nostro fabbisogno di energia è costantemente in crescita, ed è indispensabile agire per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. 

Le rinnovabili sono pulite e sicure. Puntare maggiormente su queste fonti - vento, energia solare, fiumi e maree, ma anche geotermico e biomassa - garantisce una enorme fornitura di energia, con quantità minime o addirittura nulle di gas a effetto serra. 

E significherebbe non solo ridurre le emissioni, ma anche spendere meno per le importazioni di carbone, petrolio e gas da paesi extraeuropei.

Nel nostro piccolo possiamo fare tanto: 
- riduciamo i consumi
- scegliamo fornitori di energia da fonti rinnovabili
- aumentiamo la consapevolezza e la cultura della tutela ambientale, anche e soprattutto tra le nuove generazioni.

A questo proposito, segnalo il progetto di ANTER per le scuole primaria e secondaria di primo grado "Il sole in classe", che contribuisce a diffondere la conoscenza e il corretto utilizzo delle energie rinnovabili.

In collaborazione con @anteritalia #ANTER #EnergiaPulita #IlSoleInClasse #energierinnovabili

Fonti:
ISPRA Rapporti 317/2020 e 363/2022
IEA Electricity Market Report - January 2022
Come ti pimpo le patate lesse: ecco una ricetta Ot Come ti pimpo le patate lesse: ecco una ricetta Ottolenghi inspired, molto semplificata ma comunque strepitosa, perfetta per accompagnare una grigliata estiva (ovviamente veg).

Ecco cosa serve:
- 1 kg di patate novelle piccole
- 50 g di yogurt vegetale non zuccherato
- 50 g di tahin
- 1 spicchio di aglio
- succo di limone
- prezzemolo e aneto freschi
- olio extravergine di oliva
- 30 g di pinoli
- 30 g di mandorle spellate
- 1 cucchiaino di paprika dolce
- un pizzico di peperoncino
Lessa le patate, scolale e lasciale intiepidire. 
Prepara la salsina: in una ciotola unisci lo yogurt e il tahin. Aggiungi l'aglio schiacciato, un cucchiaio di succo di limone, sale e mescola con una frusta, aggiungendo poca acqua alla volta per stemperare bene e ottenere una consistenza morbida e vellutata.
In una pentola antiaderente versa 5 cucchiai di olio extravergine. Fai scaldare e aggiungi i pinoli e le mandorle tritate grossolanamente. Tosta per qualche minuto, poi a fuoco spento aggiungi paprika e peperoncino. 
Se vuoi, puoi tagliare le patate a metà e scaldarle in forno oppure in airfryer per 5 minuti, per farle asciugare un po' e renderle più croccanti - a me piacciono di più così.
Versale in un piatto da portata, poi condiscile con abbondante salsina, la frutta a guscio tostata, un paio di cucchiai del suo olio, prezzemolo tritato, aneto e scorza di limone.
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#goodfoodlab #plantbased #cucinasostenibile
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