La plastica è uno dei materiali più inquinanti del nostro pianeta, e al tempo stesso uno dei più diffusi nella nostra quotidianità.
Sono di plastica moltissimi oggetti di uso comune, ma anche quando si parla di cibo veniamo a contatto con polimeri plastici: beviamo acqua e altre bevande da bottiglie di plastica, acquistiamo alimenti confezionati in involucri di plastica o vassoi di polistirolo, pesiamo frutta e verdura con un guanto di plastica e riponiamo il tutto in sacchetti di plastica.
La plastica è così presente nella nostra vita che spesso non ci accorgiamo di quanta ne consumiamo: comunque tantissima. Non ci credi? Ti propongo un esperimento: per una settimana, una qualsiasi normale settimana della tua vita, conserva tutta la plastica con cui vieni a contatto. Conserva le bottiglie, gli imballaggi del cibo che consumi oppure dei prodotti che acquisti.
Leo ed io l’abbiamo fatto: abbiamo cercato una scatola dove per 10 giorni abbiamo conservato tutta la plastica con cui siamo venuti a contatto, senza poterla smaltire: questo significa che se al bar abbiamo consumato dell’acqua versata da una bottiglia di plastica… beh quella bottiglia ce la siamo portata a casa. E lo stesso abbiamo fatto con il cucchiaino di plastica del gelato in gelateria, o con il guantino di plastica del supermercato. Siamo stati molto meticolosi nel non dimenticare niente, nemmeno le piccole strisce di plastica che legano il cartellino agli indumenti nuovi indossati durante il weekend. Ed ecco cosa abbiamo collezionato in una sola settimana:
Questa è la plastica di una famiglia già attenta alle tematiche ambientali: non solo ricicliamo i rifiuti ma in generale cerchiamo di limitare l’uso di imballaggi e di plastica usa-e-getta. Eppure la quantità di plastica che la mia famiglia di 4 persone è riuscita ad accumulare in pochi giorni è impressionante. Ora moltiplica il tutto per le settimane in un anno, e aggiungi anche qualche evento speciale, come Natale o i compleanni, occasioni in cui si consuma di più e di conseguenza si accumula di più.
Come vivere con meno plastica?
Se lo chiedono in molti. A volte pensiamo di non poter fare nulla nella nostra quotidianità, ma è un errore: noi, singolarmente, possiamo far parte di un grande movimento, di un grande cambiamento! Ogni singola azione può nascondere un impatto maggiore: può influenzare altre singole azioni, per cui la prima cosa importante da fare, oltre a trasformare le nostre abitudini, è quella di convincere le persone che ci stanno accanto a fare la stessa cosa.
È esattamente quello che è successo con Plastic Free July, un’idea di Rebecca Prince-Ruiz, che nel 2011 ha tentato di immaginare un mondo senza rifiuti di plastica, e ha coinvolto una manciata di persone in una sfida – svolta nel mese di luglio – che prevedesse la drastica riduzione della plastica usa-e-getta nei propri consumi. Oggi Plastic Free July è diventata una Fondazione, e coinvolge milioni di partecipanti in più di 150 paesi di tutto il mondo.
Ho deciso di posticipare di qualche settimana questo mio progetto #menoplastica ad oggi, primo lunedì di luglio, proprio per unirmi al Plastic Free July, e puoi farlo anche tu: visita il loro sito , registrati e accetta la sfida. L’unica cosa richiesta è quella di ridurre l’uso della plastica usa-e-getta come bicchieri e piatti di plastica, cannucce, buste di plastica, sacchetti e così via: tutti quegli oggetti che usiamo cinque minuti ma inquinano per sempre!
Non sarà facile rispettare questo challenge al 100% – se ci pensi, molti packaging di altri materiali come carta o alluminio contengono anche polimeri plastici, sull’argomento ci torneremo presto – ma questo ti farà capire quanto diffusa è la plastica, e quanto è necessaria una presa di posizione sulla sua riduzione.
Una check list per la sfida
Per facilitare un po’ il compito, ho creato questa #MENOPLASTICA CHECK LIST, ispirandomi alla check list della challenge di Less Plastic July: scaricala gratuitamente, stampala e appendila in casa. Ma soprattutto, segna con una X le nuove abitudini che acquisirai per poter vivere con meno plastica. E fai anche la tua parte: questa non è una lista esaustiva, ma puoi segnalarmi qui nei commenti qualche altro esempio di impegno per ridurre l’uso della plastica nella vita di tutti i giorni.
E mentre raccontavo a Leo di questa sfida, e di quanto sia importante consumare meno plastica e riciclare in modo corretto quella che capita di utilizzare, abbiamo pensato insieme ad una serie di consigli pratici e facilmente applicabili per provare, tutti e in modo molto semplice, a ridurre il consumo di plastica. Te ne parleremo approfonditamente sul profilo Instagram di Good Food Lab, analizzando nelle stories, ogni giorno, uno di questi consigli per usare sempre meno plastica, e mostrandoti esempi e alternative di consumo.
NO ALLE BUSTE DI PLASTICA
Buste e sacchetti di plastica sono altamente inquinanti e costosi. Al loro posto, utilizza delle borse di cotone: puoi portarne sempre una con te, piegandola occupa pochissimo spazio e sono pratiche, belle, resistenti e soprattutto ecologiche. Se ti piace il riciclo creativo, puoi creare delle shopping bag senza cuciture anche partendo da una vecchia t-shirt: ho creato una bacheca di Pinterest per raccogliere tutte le idee più carine per creare borse di tela.
Dall’inizio del 2018, in attuazione di una direttiva europea, i sacchetti di plastica usati come imballaggio a contatto diretto dei cibi (per esempio, quelli per frutta e ortaggi) sono stati sostituiti da sacchetti biodegradabili e a pagamento. Lo scopo della legge è quello di incentivare l’uso di materiali alternativi alla plastica. Ad aprile, il consiglio di Stato si è espresso a favore dell’utilizzo di sacchetti ecologici adatti a contenere alimenti anche portati da casa, e stanno iniziando a diffondersi buste in cotone o rete, perfette per acquistare frutta e verdura e facilmente riutilizzabili.
USA IL VETRO
Il vetro è un materiale più ecologico, igienico e riutilizzabile infinite volte. Se consumi acqua in bottiglia, utilizza bottiglie di vetro e non di plastica – ne guadagnerai anche in salute!
Il vetro può essere sterilizzato, utilizzato per alimenti sfusi e per portare in giro uno smoothie fatto in casa, il caffè o anche il pranzo in ufficio. Io acquisto sfuso e poi conservo tutte le farine, la frutta a guscio, i legumi e i superfoods in vasi di vetro con tappo a chiusura ermetica: in questo modo sono al riparo dall’umidità e dalle fastidiose farfalline che ogni estate sperano di banchettare nella mia dispensa. E in più sono bellissimi da vedere!
Da tempo per i miei bambini uso biberon di vetro (ti assicuro che loro non ne hanno mai rotto uno!) e acquisto yogurt in vasetti con tappo a vite che poi lavo e riutilizzo in mille modi.
PREFERISCI OGGETTI IN MATERIALE NATURALE O COMPOSTABILE
Molti degli oggetti di uso quotidiano hanno vita breve e sono fatti di plastica. Un esempio, gli spazzolini da denti: vanno cambiati ogni 3 mesi: sai quanti ne buttiamo via nell’arco di una vita? Circa 300 spazzolini! Quelli tradizionali sono in genere realizzati in plastica non riciclata e non riciclabile e hanno una testina composta da setole di nylon ad alto impatto ambientale. In commercio iniziano ad essere abbastanza diffusi gli spazzolini in bambù e fibre naturali, noi utilizziamo quelli ecosostenibili di Humble Brush, ma puoi scegliere anche spazzolini in plastica riciclata e con testine ricambiabili, come quelli di Montebianco in vendita nei negozi bio.
Le stoviglie usa e getta di plastica – piatti, bicchieri e posate – sono un altro esempio di oggetti ad alto impatto ecologico che possono essere sostituiti con l’alternativa in carta riciclata, bambù o altro materiale compostabile. Ai miei bambini le cannucce piacciono tantissimo, ma sono un inutile spreco – le usano 5 minuti e poi si buttano via. Al loro posto, puoi sempre acquistare cannucce di carta o cannucce riusabili di vetro o metallo.
COMPRA SENZA IMBALLO
Da parecchi anni si possono trovare detersivi alla spina anche nella grande distribuzione (per esempio, presso IperCoop). Acquisti il flacone la prima volta, e poi lo riempi ai successivi acquisti pagando soltanto il contenuto.
Ma si stanno diffondendo anche negozi di alimentari sfusi, dove puoi comprare l’esatta quantità che desideri (senza sprechi) e utilizzare i tuoi barattoli in vetro per portare a casa e conservare ciò che acquisti. Pratico, economico ed ecosostenibile! A breve potrai leggere l’intervista a Laura, la proprietaria della Bottega Sfusa di Padova.
ACQUISTA MENO ALIMENTI SURGELATI
La maggior parte dei prodotti surgelati ha un imballo di plastica (anche se la confezione è di cartone, spesso c’è comunque un sottile strato di plastica). Acquista prodotti freschi, oppure sfusi – esistono delle catene di negozi che vendono alcuni tipi di alimenti surgelati senza imballo, si possono riporre in sacchetti riutilizzabili, pesare e conservare poi nei freezer domestici.
REGALA GIOCATTOLI IN LEGNO
I giocattoli in legno sono in genere più costosi di quelli di plastica, ma sono ecologici, ecosostenibili, non-tossici, durevoli e bellissimi, e spesso hanno confezioni senza plastica! Se ne trovano di molti tipi, dai giocattoli un po’ vintage a quelli super moderni, addirittura anche realizzati con del cartone molto resistente come quelli di ToDo, una azienda di Verona che produce giochi di cartone riciclabile ed ecologico. Se sei in cerca di idee, anche molte case editrici hanno iniziato a realizzare libri e giochi in cartone. Dai un’occhiata ai giocattoli Hape, Sevi o Melissa and Doug, oppure alle tantissime realtà artigianali che puoi trovare in rete.
UTILIZZA PANNOLINI LAVABILI O COMPOSTABILI
I pannolini lavabili sono tornati di moda, sono moderni e bellissimi: ti suggerisco il sito Green Mama per avere notizie e consigli sui pannolini lavabili e per trovare dei modelli funzionali e esteticamente stupendi. Se però – come me, lo ammetto! – credi che siano più pratici i pannolini usa e getta, o semplicemente hai bisogno di usarli per un’occasione limitata, puoi sempre acquistare quelli ecologici e compostabili che si gettano nell’umido, come quelli di Naty.
Stesso discorso per gli assorbenti igienici compostabili, comodissimi e ipoallergenici. Un’alternativa ancora più ecologica è la coppetta mestruale: io ne ho una di MoonCup ma ormai se ne trovano diversi modelli e marche, a seconda delle esigenze di ogni donna.
4 risposte
Grazie per questo progetto, ci siamo uniti anche noi alla sfida di Plastic free July e speriamo di farcela… la tua checklist è sicuramente utilissima e l’abbiamo appesa in cucina, vogliamo provarci!
Grazie!!! Un gesto bellissimo, provarci è già metà dell’opera!
Ci proviamo! Anche se in realtà cerchiamo già di farlo nel limite del possibile, ma con la check list ci hai dato altre idee. Grazie mille!
Grazie a voi, sono felice di avervi dato qualche spunto in più!