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Good Food Lab

Laboratorio di cucina e vita green per tutta la famiglia

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3 Aprile 2020

Come organizzare e pulire la cucina senza plastica

La stanza della casa che di fatto viviamo di più – e in cui produciamo anche più rifiuti e potenzialmente più spreco – è la cucina. Ed è proprio da qui che è partito il nostro viaggio verso una vita più green, cercando di ridisegnare una cucina senza plastica.

Questo obiettivo, che può sembrare un po’ ambizioso, è in realtà frutto di tanti piccoli passi che coinvolgono diversi aspetti della nostra vita quotidiana, e diverse buone pratiche che nel tempo abbiamo acquisito. A cominciare dalla spesa, passando per la conservazione degli alimenti, l’organizzazione del frigo e della nostra dispensa, fino a coinvolgere gli utensili che usiamo in cucina e persino le pulizie!

>> leggi l’articolo dedicato alla spesa senza plastica

CONSERVARE GLI ALIMENTI

Senza dubbio, il materiale migliore per conservare gli alimenti è il vetro. È sicuro, igienico, inerte e soprattutto… è trasparente! Questo significa che puoi trovare facilmente quello che cerchi – non è cosa da poco quando hai fretta o hai una dispensa piena zeppa di ingredienti.

Io uso tantissimo i vasetti a chiusura ermetica e con tappo a vite, anche riciclati. Per togliere le etichette, basta metterli a bagno in acqua bollente con un po’ di sapone e un cucchiaio di aceto bianco. In questo modo l’etichetta si ammorbidisce ed è più semplice eliminarla del tutto!

cucina senza plastica con vasi e contenitori di vetro
Vasi e contenitori in vetro per una cucina ordinata e senza plastica

>> leggi anche come organizzare la dispensa zero waste

Per quanto riguarda accessori e altri contenitori, bisogna fare attenzione. Quando ci si avvicina a uno stile di vita zero waste si può avere la tentazione di buttar via tutti gli oggetti in plastica per sostituirli con alternative sostenibili. Ma sarebbe un controsenso!

Io ho pochissimi accessori da cucina in plastica: ho regalato alcuni contenitori e portapranzo che non usavo più, mentre continuerò ad usare tutti gli altri utensili finché non sarà il momento di sostituirli.
E ovviamente, quando devo acquistare un oggetto nuovo, scelgo materiali naturali – l’offerta è vastissima!

Tra gli oggetti che apprezzo di più ci sono i contenitori di vetro IKEA con coperchio in bambù: sono funzionali, belli, resistenti e occupano poco spazio perchè si impilano facilmente.

organizzazione frigo senza plastica
Un frigo bello ordinato è la chiave per sprecare meno e ridurre i consumi di plastica

Uno degli oggetti che da tanto tempo non acquisto più – ma che molti ancora utilizzano – è la pellicola per alimenti. Oltre ad essere inquinante (e difficilmente riciclabile) la pellicola in PVC può essere anche periocolosa, se usata in modo scorretto. Il problema maggiore sono gli ftalati, usati per rendere la plastica più flessibile e che tendono a migrare a contatto con i grassi. La legislazione europea ha vietato l’uso degli ftalati, sostituendoli con altre sostanze che sembrerebbero meno nocive… ma perchè consumare un prodotto del genere quando esistono alternative?

Oltre alla pellicola compostabile in mater-bi, io utilizzo molto spesso i beewax wraps, fogli di cotone organico ricoperti di cera d’api. Sono comodissimi, igienici perchè lavabili, durano un sacco e sono perfetti per avvolgere i cibi. Io ci conservo verdura e frutta, formaggi, li uso per coprire piatti e ciotole con gli avanzi e anche per incartare sandwich o merende take away.

I miei preferiti sono i teli BeeBee Wraps – trovi tutto l’assortimento su GreenTribù.

PULIRE LA CUCINA SENZA PLASTICA

Da quando sono mamma faccio molta più attenzione ai detergenti che utilizzo per pulire la nostra casa, soprattutto superfici e oggetti a contatto con gli alimenti. Lo ammetto: non sono una maniaca dell’ordine, ma mi piace che la mia cucina sia sempre ben pulita e che ogni cosa sia al suo posto!

La maggior parte dei detersivi contiene sostanze tossiche. I tensioattivi liberati nell’acqua calda possono provocare allergie e problemi alla pelle, oltre che disturbi alle vie respiratorie per i vapori inalati. Molto meglio scegliere detersivi privi di tensioattivi aggressivi e di fosfati: li trovi completamente biodegradabili e sfusi, e ne esistono anche per lavastoviglie.

A proposito di lavastoviglie: per mantenerla in buon uso, fai un lavaggio a vuoto una volta ogni due mesi aggiungendo un litro di aceto bianco sul fondo.

I detersivi per lavastoviglie sono più aggressivi di quelli per il lavaggio a mano, e spesso contengono cloro. I brillantanti invece contengono tensioattivi che si depositano sulle stoviglie formando uno strato che non si elimina con il solo risciacquo. Invece del brillantante si può aggiungere un cucchiaio di acido citrico nella vaschetta.

In alternativa ai detersivi liquidi, puoi preparare un detersivo fai da te per la lavastoviglie. Ecco cosa serve:
– 3 limoni
– 200 g di sale
– 100 ml di aceto di vino bianco
– 400 ml d’acqua
Taglia i limoni a pezzi, togli i semi e frullali insieme a metà dell’acqua e al sale. Versa tutto in una pentola, aggiungi l’acqua rimanente e l’aceto e porta a bollore. Cuoci per 10 minuti, mescolando, per non far attaccare il composto. Lascia addensare.
Puoi versare il detersivo in un vasetto di vetro, ancora caldo, per creare il sottovuoto e conservarlo fino a 6 mesi.
Usa due cucchiai di detersivo nella vaschetta della lavastoviglie. NON mischiare il detersivo fai da te con i detersivi classici.

Il sapone di Marsiglia è un ottimo prodotto per non inquinare e ridurre gli imballaggi di plastica. Ma bisogna fare molta attenzione alla qualità! In origine, il sapone di Marsiglia era di colore verde, e costituito da tre ingredienti: acqua, olio d’oliva e soda.

A livello industriale è difficile trovare saponi costituiti totalmente da olio d’oliva. E in più, una volta terminata la reazione chimica di saponificazione, possono essere aggiunti altri ingredienti più o meno naturali. Alcuni sono altamente inquinanti, derivati del petrolio, sequestranti come il Tetrasodium EDTA o coloranti come il fosforo. Altre sostanze sono pericolose per la salute, come profumi allergizzanti e conservanti, tra cui la formaldeide.

cucina senza plastica sapone di Marsiglia
I saponi di Marsiglia La Corvette, 100% naturali

Come fare? Scegli sempre vero sapone di Marsiglia, senza additivi, e preferibilmente di origine biologica. I miei preferiti? I saponi di Marsiglia La Corvette, della storica azienda La Savonnerie du Midi che produce sapone da oltre 120 anni, secondo l’antica ricetta originale. Sono saponi a base di oli vegetali, privi di additivi chimici, conservanti, coloranti, profumi e grassi animali aggiunti. Puliscono e sgrassano efficacemente superfici, stoviglie e abiti e sono anche bellissimi da vedere! Nello shop di Green Tribù puoi trovare:
– il sapone di Marsiglia La Corvette all’olio di oliva – di un bellissimo colore verde, e caratterizzato da una polvere bianca sulla superficie, frutto di una reazione naturale che scompare completamente quando viene bagnato;
– il sapone di Marsiglia La Corvette bianco – delicato, a base di oli di palma certificati RSPO (Roundtable on Sustainable Oil), provenienti da piantagioni gestite responsabilmente, nel rispetto dell’ambiente e delle culture locali.

Ecco come realizzare un detergente multiuso per le superfici della cucina:
– mezzo litro di acqua
– 2 cucchiai circa di sapone di Marsiglia grattugiato
– olio essenziale di limone
– olio essenziale di tea tree
Porta a ebollizione l’acqua. Toglila dal fuoco, aggiungi il sapone di Marsiglia grattugiato e fallo sciogliere nell’acqua. Lascia raffreddare.
Una volta freddo, aggiungi 10 gocce di olio essenziale di limone e 5 gocce di olio essenziale di tea tree, che profumano il detergente e hanno anche potere igienizzante.
Trasferisci il detergente in un contenitore spray. Puoi usarlo per la pulizia di superfici della cucina e piastrelle.

cucina senza plastica

Quali accessori per pulire?

Oltre a usare detersivi che rispettano la nostra salute e quella del pianeta, per non inquinare è necessario scegliere bene anche gli accessori!

Non mi sono mai piaciute le spugne di plastica usa e getta. Sono fatte di polimeri plastici espansi: sono poco igieniche e sono inquinanti, perchè si deteriorano con l’uso. Poi ho letto uno studio qualche anno fa: si spiegava come le comuni spugne nel lavello abbiano più germi e batteri di un WC e semplicemente ho smesso di comprare anche quelle di cellulosa vegetale!

Le mie alternative preferite sono di legno e fibre vegetali.
– per lavare a mano o sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie uso la spazzola lavapiatti con testine completamente compostabili e che possono essere sostituite quando sono consumate. La spazzola è realizzata con fibre naturali di agave messicana e faggi non trattati provenienti da foreste gestite in modo responsabile. È comodissima e ha anche un gancio per poterla appendere e lasciare asciugare, mai più senza!

– per pentole e padelle uso la spazzola naturale in legno di faggio FSC e fibre vegetali. È resistente e ha una impugnatura ergonomica che ne facilita la presa;

– per bottiglie, borracce e vasetti uso la spazzola lunga, che permette una pulizia in profondità. È realizzata in faggio FSC ed è completamente compostabile.

Su Green Tribù trovi anche un kit pulizia della cucina con tutti gli essenziali per iniziare.

Per pulire le superfici della cucina – dalle ante laccate al piano in granito naturale – utilizzo due prodotti che mi ha fatto scoprire Terry di Green Tribù e che trovo a dir poco geniali!

Sono i panni spugna e lo scottex riutilizzabile di Kiss My Kitchen. Li amo! Sono composti entrambe per il 70% da cellulosa e per il 30% da cotone. I panni spugna sono leggermente più spessi, mentre i fogli dello scottex sono un po’ più grandi. E la cosa grandiosa è che sono lavabili nello scomparto superiore della lavastoviglie o in lavatrice a 60°!

Sono utilissimi per una passata veloce al tavolo, o per asciugare il lavandino. Io li uso anche per pulire i vetri! Sono comodi, resistenti e soprattutto permettono di evitare le spugne tradizionali in materiale sintetico e i rotoli usa e getta (Max ne usava tantissimo, e penso che sia uno di quei prodotti che se lo hai a portata di mano, lo consumi in un attimo).

Al momento sto utilizzando una spugna e un foglio di scottex da almeno 2 mesi e sono ancora integri e funzionanti: aspetterò che si consumino e poi li getterò nell’umido perchè sono completamente compostabili.

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Filed Under: green life, meno plastica, sostenibilità Tagged With: green life, meno plastica, vivere green

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Comments

  1. Lilly says

    8 Aprile 2020 at 17:46

    Ciao, grazie per le info utili per la cucina molto utili, una domanda, che spazzola utilizzi per pulire/spazzolare le verdure?
    Grazie, Lilly

    Rispondi
    • cristina says

      16 Aprile 2020 at 1:31

      Ciao! Utilizzo una spazzola per vegetali in fibra di cocco. Molto comoda!

      Rispondi

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Cristina Mauri - GREEN FOOD 🌱
Lasagne di verdure! Sono uno dei miei jolly quando Lasagne di verdure! Sono uno dei miei jolly quando ho ospiti - anche perché sono buonissime e si possono preparare il giorno prima.

È una delle oltre 80 ricette veg e sostenibili per tutta la famiglia che puoi trovare nel mio libro Semplicemente Green per @red_edizioni . Giusto un anno fa avevo appena consegnato tutti i definitivi e brindavo a questo sogno realizzato!

Cosa serve:
- sfoglia per lasagne (senza uova, la trovi tra la pasta secca)
- verdure di stagione a piacere: carote, peperoni, zucchine, cipollotto, porro, fagiolini, piselli (surgelati vanno benone)
- 1 l di latte di soia non zuccherato
- 50 g olio extravergine
- 75 g farina
- sale, pepe, noce moscata
Taglia le verdure a cubetti e falle saltare in padella con 2 cucchiai di olio extravergine.
Per la besciamella, metodo facilissimo anche se non proprio tradizionale: versa latte di soia, farina, olio, sale pepe e noce moscata nel frullatore e avvia. Poi trasferisci in una casseruola, porta a bollore e cuoci mescolando per circa 8/9 minuti.
Assembla la lasagna alternando pasta (verifica sulla confezione se va fatta cuocere prima), verdure e besciamella. Poi in forno a gratinare a 180º per 30 minuti.

📷 @blessedbrands.studio 
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#goodfoodlab #semplicementegreen #plantbased #cucinasostenibile
[in collaborazione con @meglioinvetro ] Cold brew [in collaborazione con @meglioinvetro ]

Cold brew tea, ovvero: tè freddo... a freddo. Perfetto per raffreddare una calda, caldissima domenica.

Servono solo
- 1 bustina di tè o 1 cucchiaino di tè in foglie sfuse
- ogni 250 ml di acqua

Versa il tè sul fondo di una bottiglia o di una caraffa. Aggiungi acqua fredda o a temperatura ambiente e lascia riposare per almeno un'ora. Copri e riponi in frigorifero per un tempo che varia tra le 6 e le 10 ore. Poi filtra il tè sfuso con un setaccio a maglie fini. Completa con fette di limone, lime o pesca, foglie di menta, dolcificante a piacere.

A differenza del tè fatto con acqua calda, il tè a estrazione fredda non ha i sapori tannici e amari che si trovano nel tè normale. Inoltre dura qualche giorno in più, per cui puoi tranquillamente conservarlo in frigorifero, nella bottiglia ben chiusa, per una settimana. 

Se ti piace, congelalo a cubetti, nelle vaschette del ghiaccio: in questo modo avrai del ghiaccio aromatizzato da aggiungere a un bel bicchiere d’acqua.

Su meglioinvetro.it trovi il mio articolo con tanti altri consigli per un cold brew tea delizioso.
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#goodfoodlab #semplicementegreen #plantbased #cucinasostenibile
[in collaborazione con @KenwoodClub ] Chi l’ha [in collaborazione con @KenwoodClub ] 
Chi l’ha detto che non si può fare una torta senza accendere il forno? Con Baker XL Lite di Kenwood ho preparato una cheesecake 100% vegetale, senza cottura e semplicissima: morbida e rinfrescante, con un sapore leggermente acidulo. 

Bisogna lasciarla riposare in frigo per almeno 8 ore (meglio tutta la notte) ma… vale la pena aspettare perché è incredibilmente buona!

Ecco la ricetta:
- 200 g di biscotti secchi vegani
- 75 g di burro di nocciole
- 50 ml di latte vegetale
- 400 g di formaggio spalmabile vegetale
- 400 g di panna da montare vegetale
- 50 g di zucchero a velo
- vaniglia in polvere
- 500 g di frutti di bosco
- un limone
- 2 cucchiai di zucchero
Schiaccia o frulla i biscotti non troppo finemente, versali in una ciotola insieme al burro di nocciole e mescola con un cucchiaio. Aggiungi un cucchiaio di latte vegetale alla volta, per formare un impasto umido. Trasferisci in uno stampo a cerniera foderato con un foglio di carta forno. Premi bene per creare una base solida, e riponi in frigo.

Versa la panna fredda nella ciotola della planetaria. Inizia a montala con la frusta a filo, poi aggiungi la vaniglia in polvere e lo zucchero a velo, un cucchiaio alla volta. Continua a sbattere fino ad ottenere una panna perfettamente montata.

Con la frusta K ammorbidisci il formaggio spalmabile, poi aggiungi la panna montata a bassa velocità, per non smontare il composto. Trasferiscilo poi sopra la base di biscotti schiacciati. Livella col dorso di un cucchiaio e lascia riposare in frigorifero, per un minimo di 8 ore.

Per la coulis, fai cuocere 250 g di frutti di bosco con 2 cucchiai di zucchero e il succo di un limone per 5 minuti, mescolando per farli sciogliere. Passa in un colino per ottenere uno sciroppo liscio e lascia raffreddare.
Completa la cheesecake con lo sciroppo e i frutti di bosco.

Completa la cheesecake con lo sciroppo e i frutti di bosco. Con il codice BAKERCM puoi avere Baker XL Lite con il 25% di sconto, trovi il link nelle storie in evidenza!

#goodfoodlab #IlMioKenwood #KenwoodItalia #plantbased #semplicementegreen
Questa ricetta è forse banale ma - hey, si vive a Questa ricetta è forse banale ma - hey, si vive anche di cose semplici, no? Si chiama pan tumaca (o pa amb tomàquet) ed è una delle tapas più famose della cucina catalana: una bruschetta con pomodoro maturo, olio extravergine d'oliva e sale.

Quello che la rende diversa dalle bruschette nostrane è il modo in cui viene preparata, strofinando il pomodoro sul pane arrostito nella sua versione più easy, o riducendolo in purea con una grattugia a fori grossi come ho fatto io.

Usa ingredienti di ottima qualità e vedrai: una volta assaggiato il pan tumaca vorrai rifarlo tutti i giorni - come tutte le proposte di #estatefreschi insieme a Alex @glicerinia Anna @lennesimoblog e Lidia @latteegrappa

Per 8 pan tumaca:
- pane a fette, anche leggermente raffermo - io ho usato un pane tipo baguette tagliato in 4 parti e poi a metà, ma va bene anche il pane casereccio
- 4 pomodori maturi
- olio extravergine d'oliva
- 1 spicchio di aglio
- sale fino, meglio se integrale o tipo fior di sale
- basilico fresco
Taglia i pomodori a metà e passali su una grattugia a fori larghi, dalla parte della polpa. Grattugia bene fino alla buccia. Condisci con sale e olio extravergine, mescola e lascia riposare in frigo.
Prima di servire, metti a scaldare le fette di pane per farle abbrustolire leggermente. Strofinale con uno spicchio di aglio, poi disponile su un piatto e condiscile con la polpa del pomodoro, spalmandola bene sulle fette.
Completa con altro olio extravergine, un pizzico di sale in superficie e foglie di basilico.

On air: Pa amb oli i sal di Blaumut
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#goodfoodlab #plantbased #semplicementegreen #pantumaca #cucinasostenibile
Variare l’alimentazione è un ottimo passo per l Variare l’alimentazione è un ottimo passo per la nostra salute, ma anche per quella del pianeta: ci avevi mai pensato?

Ti faccio l'esempio del miglio. È un cereale che in Italia viene consumato poco, ma in India e nell'Africa sub-Sahariana rappresenta una delle principali fonti di sostentamento per oltre 90 milioni di persone.

Perché oltre ad essere nutriente, è un cereale capace di adattarsi meglio di altri alle temperature estreme e alla carenza di acqua. E di fronte alla crisi climatica che stiamo vivendo, e alla difficoltà di coltivare i cereali su cui oggi si fonda la nostra alimentazione, il miglio potrebbe essere una delle risposte per garantire sicurezza alimentare alla popolazione mondiale.

Vuoi assaggiarlo? Provalo nelle mie nuggets di miglio e fagioli neri, ecco la ricetta:
- 120 g di miglio
- 100 g di fagioli neri
- 2 zucchine
- 20 g semi di chia
- 20 g semi di girasole
- 30 g pomodori secchi
- 60 g circa farina di ceci
- olio extravergine di oliva
- sale e pepe
La sera prima, metti a bagno i fagioli neri in abbondante acqua. Scolali, eliminando l'acqua di ammollo, e mettili a cuocere in acqua fredda non salata per 30-35 minuti, con un pezzetto di alga kombu se vuoi.
Una volta pronti, scola i fagioli ed elimina l'alga kombu.
Cuoci il miglio in abbondante acqua salata per 15 minuti circa. Scola e fai raffreddare.
Pulisci la zucchina: taglia la parte verde a cubetti e falli rosolare in padella con un filo di olio extravergine e un pizzico di sale. 
Taglia a pezzi la parte interna della zucchina, versala nel boccale del frullatore insieme al miglio e ai pomodori secchi, e frulla per ottenere una crema abbastanza omogenea. 
Con una forchetta, schiaccia metà dei fagioli neri e versali in una ciotola capiente. Aggiungi l'impasto di miglio e zucchine, i fagioli neri interi, i semi e la farina di ceci, e inizia a impastare con le mani. Aggiungi tanta farina di ceci quanta ne serve per ottenere un impasto compatto. Regola di sale.
Forma le polpette e falle rosolare in padella con poco olio extravergine, poi termina la cottura in forno a 180° per 10 minuti.
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#goodfoodlab #cucinasostenibile #plantbased #semplicementegreen
Oggi è il world overshoot day, il giorno che segn Oggi è il world overshoot day, il giorno che segna l’esaurimento delle risorse rinnovabili che la Terra è in grado di rigenerare in un anno. 

La data, che muta di anno in anno a seconda della rapidità con cui tali risorse vengono sfruttate, viene calcolata dal Global footprint network (Gfn), organizzazione internazionale che si occupa di contabilità ambientale calcolando l’impronta ecologica. E arriva sempre prima.

Stiamo consumando l’equivalente di 1,6 pianeti all’anno, cifra che - in base alle tendenze attuali - dovrebbe salire fino a due pianeti entro il 2030.

Esistono tante soluzioni per spostare la data. Anche ciò che mangiamo è importante: l’80% delle estinzioni di specie e habitat a livello globale dipende dagli attuali sistemi alimentari.

Non possiamo riempire di nuovo il sacchetto di popcorn… Però possiamo imparare a consumarlo meno velocemente.

💡 grazie al mio prezioso amico @andrea.grieco per l’ispirazione: la sua metafora è perfetta per spiegare un concetto così astratto 
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#overshootday #sostenibilita #theresnoplanetb #cambiamentoclimatico
[in collaborazione con @sojasun_vegetalepositivo ] [in collaborazione con @sojasun_vegetalepositivo ] con queste temperature meglio stare lontano dai fornelli? Io preparo un bel gazpacho verde, con tutta la freschezza del cetriolo e la cremosità dell’avocado.

Questa è una di quelle ricette in cui mi piace anche aggiungere il tocco vellutato dello yogurt, e ho trovato l’alternativa vegetale perfetta: il Bifidus Bianco Naturale, senza zuccheri aggiunti e perciò perfetto anche per ricette salate. In più è ricco di calcio e fermenti lattici, e ha un alto valore proteico, quindi rende un po’ più completo questo piatto.

Ecco la ricetta:
- 2 cetrioli (circa 250 g)
- un avocado
- 1 peperoncino jalapeno
- 1 lime
- 150 g di Bifidus Bianco Naturale
- olio extravergine di oliva
- una manciata di spinacino
- erbe aromatiche: coriandolo, menta, aneto
- pane raffermo
- sale e pepe
Nel boccale del frullatore unisci i cetrioli lavati e tagliati a fettine (togli anche la buccia con un pelapatate se fai fatica a digerirli), e la polpa di avocado.
Condisci con il succo di lime, il peperoncino (dosa in base al tuo grado di piccantezza preferito) e un cucchiaio di olio extravergine di oliva, e frulla ad alta velocità per amalgamare gli ingredienti. Unisci poi il Bifidus Bianco Naturale, regola di sale e frulla ancora fino a ottenere una crema omogenea.
Servi il gazpacho con un filo di olio extravergine, un cucchiaio di Bifidus, qualche fettina di cetriolo, pepe nero, crostini di pane raffermo ed erbe aromatiche miste.

Oltre a Bifidus Bianco Naturale ci sono tantissimi gusti (dolci) tutti da scoprire!

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#goodfoodlab #piaceresojasun #plantbased #sojasunvegetalepositivo #sojasun
Le energie rinnovabili sono uno dei tasselli per r Le energie rinnovabili sono uno dei tasselli per rispondere alla crisi energetica e rendere più concreta la transizione ecologica. Ma come sostiene anche ANTER (Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili) serve prima di tutto una transizione culturale.

Nel nostro paese lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel settore elettrico nazionale ha avuto un rilevante impulso dal 2007 in seguito all’adozione delle politiche di riduzione delle emissioni di gas serra. 

Nel 2020 l'Italia ha superato l'obiettivo nazionale: i consumi finali da fonti rinnovabili si attestano al 20,4% dei consumi finali lordi (l'obiettivo era 17%). Ma serve di più: il nostro fabbisogno di energia è costantemente in crescita, ed è indispensabile agire per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. 

Le rinnovabili sono pulite e sicure. Puntare maggiormente su queste fonti - vento, energia solare, fiumi e maree, ma anche geotermico e biomassa - garantisce una enorme fornitura di energia, con quantità minime o addirittura nulle di gas a effetto serra. 

E significherebbe non solo ridurre le emissioni, ma anche spendere meno per le importazioni di carbone, petrolio e gas da paesi extraeuropei.

Nel nostro piccolo possiamo fare tanto: 
- riduciamo i consumi
- scegliamo fornitori di energia da fonti rinnovabili
- aumentiamo la consapevolezza e la cultura della tutela ambientale, anche e soprattutto tra le nuove generazioni.

A questo proposito, segnalo il progetto di ANTER per le scuole primaria e secondaria di primo grado "Il sole in classe", che contribuisce a diffondere la conoscenza e il corretto utilizzo delle energie rinnovabili.

In collaborazione con @anteritalia #ANTER #EnergiaPulita #IlSoleInClasse #energierinnovabili

Fonti:
ISPRA Rapporti 317/2020 e 363/2022
IEA Electricity Market Report - January 2022
Come ti pimpo le patate lesse: ecco una ricetta Ot Come ti pimpo le patate lesse: ecco una ricetta Ottolenghi inspired, molto semplificata ma comunque strepitosa, perfetta per accompagnare una grigliata estiva (ovviamente veg).

Ecco cosa serve:
- 1 kg di patate novelle piccole
- 50 g di yogurt vegetale non zuccherato
- 50 g di tahin
- 1 spicchio di aglio
- succo di limone
- prezzemolo e aneto freschi
- olio extravergine di oliva
- 30 g di pinoli
- 30 g di mandorle spellate
- 1 cucchiaino di paprika dolce
- un pizzico di peperoncino
Lessa le patate, scolale e lasciale intiepidire. 
Prepara la salsina: in una ciotola unisci lo yogurt e il tahin. Aggiungi l'aglio schiacciato, un cucchiaio di succo di limone, sale e mescola con una frusta, aggiungendo poca acqua alla volta per stemperare bene e ottenere una consistenza morbida e vellutata.
In una pentola antiaderente versa 5 cucchiai di olio extravergine. Fai scaldare e aggiungi i pinoli e le mandorle tritate grossolanamente. Tosta per qualche minuto, poi a fuoco spento aggiungi paprika e peperoncino. 
Se vuoi, puoi tagliare le patate a metà e scaldarle in forno oppure in airfryer per 5 minuti, per farle asciugare un po' e renderle più croccanti - a me piacciono di più così.
Versale in un piatto da portata, poi condiscile con abbondante salsina, la frutta a guscio tostata, un paio di cucchiai del suo olio, prezzemolo tritato, aneto e scorza di limone.
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#goodfoodlab #plantbased #cucinasostenibile
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