Uno dei modi che preferisco per utilizzare il pane raffermo è per preparare i canederli. A dire il vero, per me i canederli restano quelli della cucina del Trentino, mangiati durante le mie vacanze altoatesine, grossi e in brodo. Quelli che ho cucinato oggi sono più gnochi de pan, gli gnocchi di pane tipici di Trieste, leggermente più piccoli e serviti generalmente asciutti, conditi con burro fuso e formaggio grattugiato.
Per rendermi il compito più arduo, ho deciso di farli in versione vegan: senza uova, che nella ricetta originale hanno il compito di legare gli ingredienti. Appena li ho messi nel brodo a cuocere ho temuto si rompessero in mille briciole: invece, con qualche trucchetto e un po’ di accortezza sono usciti dei bei gnocchi compatti e saporiti.
Gnocchi di pane con porri e basilico (per circa 18-20 piccoli gnocchi)
250 gr di pane casereccio raffermo (il nostro era semintegrale, di pasta madre)
150 ml circa di brodo vegetale*
1/4 di porro
un cucchiaio di basilico tritato
un cucchiaio abbondante di farina
sale e pepe
Per condire
olio extravergine di oliva
qualche foglia di salvia
*Per il brodo vegetale puoi utilizzare la ricetta di base, che è sempre un evergreen, oppure fare un brodo come quello che ho preparato io, utilizzando:
2 piccole carote
una costa di sedano
un cipollotto novello
un pezzetto di porro
3 baccelli di piselli (tutto rigorosamente bio)
un pizzico di sale grosso
Taglia il pane raffermo a tocchetti e mettilo in una ciotola capiente. Aggiungi circa 150 ml di brodo caldo, o qualche cucchiaio in più se come me usi pane semintegrale e con una crosta alta. Mescola bene e copri, lasciando riposare per circa mezz’ora, mescolando di tanto in tanto.
In un mixer, frulla il porro pulito. Poi aggiungi il pane ammollato, e frulla ancora, fino ad ottenere un composto non troppo omogeneo ma appiccicoso: questo passaggio serve a spezzare il pane e far compattare bene l’impasto.
Trasferisci in una ciotola, poi unisci il basilico tritato (io avevo ancora del basilico in freezer, raccolto dalle mie piante alla fine di settembre: puoi sostituire con del prezzemolo fresco), un cucchiaio di farina (o di più, se l’impasto ti sembra acquoso), sale e una piccola macinata di pepe. Impasta il tutto, poi preleva una piccola cucchiaiata e fai rotolare tra le mani compattando bene, e formando una piccola pallina di 2-3 cm di diametro.
A questo punto, suggerisco di provare la cottura: in una pentola ampia, fai bollire abbondante acqua o brodo vegetale. Abbassa la fiamma e appoggia delicatamente lo gnocco nell’acqua, verificando la cottura. Frullando grossolanamente il pane, e compattando bene le palline nel momento in cui le formi, non dovresti avere problemi, ma se lo gnocco si dovesse rompere o disfare, aggiungi un altro cucchiaio di farina all’impasto.
Una volta che l’impasto “tiene” la cottura, prepara gli altri gnocchi e cuocili per circa 5-6 minuti, ad una fiamma tale che l’acqua o il brodo abbiano un leggerissimo bollore.
Intanto, in un padellino fai scaldare l’olio extravergine d’oliva (o il burro, per una versione non-vegan) insieme alle foglie di salvia. Scola gli gnocchi di pane con una schiumarola e versali nel padellino con il condimento, facendoli saltare per un paio di minuti. Servi ben caldi. Leo li ha graditi con un po’ di Parmigiano Reggiano grattugiato (sempre versione non-vegan).