A volte sembra davvero impossibile evitare la plastica, soprattutto quando si parla di alimenti. Eppure, vivere in modo ecosostenibile non riguarda solo il benessere del pianeta, ma diventa fondamentale anche per la nostra salute ridurre l’utilizzo di oggetti inquinanti – soprattutto in cucina.
Uno dei materiali che indubbiamente preferisco utilizzare è il vetro.
Il mio compagno dice che sono una accumulatrice seriale di vasetti di vetro, e in effetti la prima cosa che potresti notare entrando nella mia cucina è la quantità di contenitori di vetro, di qualunque forma e grandezza.
Mi sono sempre piaciuti: dai portacaramelle un po’ retrò ai grossi vasi da conserva a chiusura ermetica, passando per le bottiglie e i piccoli vasetti riciclati. Lo ammetto, è più forte di me, quando vedo un bel contenitore di vetro non riesco proprio a buttarlo! Devo togliere l’etichetta, lavarlo e trovargli subito un posto nella nostra cucina.
Dopotutto, il vetro è un materiale perfetto per cibi e bevande: è igienico, naturale, sano ed ecosostenibile.
Viene prodotto a partire da sabbia, soda e calcare, tre sostanze minerali – del tutto naturali. È uno dei pochi materiali completamente riciclabili infinite volte. E attenzione: al contrario di molti altri materiali riciclabili, la materia prima che si ottiene dal riciclo ha le stesse caratteristiche e proprietà della materia prima vergine. Meraviglioso!
Il vetro, un materiale tecnicamente perfetto
Sono stata invitata da Vetropack – uno tra i principali produttori europei di vetro per imballaggi – a conoscere da vicino la filiera produttiva del vetro.
Vetropack è una azienda a conduzione familiare con sede in Svizzera, che però opera in tantissimi paesi europei, tra cui l’Italia, con uno stabilimento a Trezzano sul Naviglio.
In Vetropack la produzione del vetro si basa su principi di sostenibilità, attenzione all’ambiente e ai lavoratori, e consapevolezza delle proprie responsabilità sociali.
Sin dagli anni ’70 del secolo scorso Vetropack trasforma una delle migliori caratteristiche del vetro – la sua riciclabilità – in un beneficio per i clienti e per l’ambiente. Il vetro è un materiale naturale e può essere riciclato al 100% senza che la sua qualità ne risenta. Riciclare il vetro è perciò la decisione più giusta, da un punto di vista sia ecologico sia economico!
La fusione del vetro usato richiede un consumo energetico inferiore rispetto alla fusione di materie prime primarie. Maggiore è la percentuale di vetro usato, maggiore è il risparmio energetico realizzato: per ogni 10% di vetro usato si riduce del 3% l’energia utilizzata e del 7% la quantità di emissioni di CO2. Negli ultimi 25 anni, l’industria europea del vetro per contenitori è riuscita a ridurre del 70% le emissioni di CO2 e l’inquinamento da rifiuti attraverso il riciclo e le innovazioni tecnologiche.
E si risparmiano anche risorse! Nel 2009 sono state risparmiate 14,4 milioni di tonnellate di materie prime primarie grazie al riciclo del vetro.
Il vetro è un materiale sano e di qualità, caratterizzato da un ciclo di vita del tutto sostenibile: per questo è importante riciclare il vetro correttamente, una cosa che tutti noi siamo chiamati a fare!
E se non desideriamo buttare gli oggetti che possono avere una seconda vita… ci sono tantissimi modi per poter riutilizzare i contenitori di vetro!
Il vetro in cucina
Da anni ho abbandonato gli oggetti di plastica in cucina, che a contatto con calore e cibi grassi e se riscaldati possono rilasciare sostanze nocive per il nostro organismo, come il bisfenolo A – un pericoloso interferente endocrino di cui ti parlerò prestissimo – e altri veleni come ftalati, formaldeide e DEHA.
Quello che rende il vetro davvero speciale è che si tratta di un materiale inerte e inattaccabile: ha un basso rischio di interazione con il cibo, non assorbe odori, non si macchia, è facile da pulire e sopporta le alte temperature.
Puoi utilizzare il vetro per preparare i cibi – le teglie di vetro borosilicato (o Pyrex) sono resistenti agli sbalzi termici, e sono più comode e più sicure di quelle in alluminio… Tranne quando cadono e si infrangono, piene di pasta al forno… ma questa è un’altra storia! Io le utilizzo praticamente per tutto, e le porto direttamente in tavola perchè sono anche belle da vedere.
Soluzioni pratiche ed economiche: sul sito Ikea puoi vedere un ampio assortimento di teglie e contenitori di vetro di varie dimensioni della linea +365. Io le trovo semplici ed eleganti, puoi usarle per la cottura in forno e in più trovi anche i coperchi coordinati in legno di bambù per utilizzarle come contenitori per frigo e dispensa.
Utilizzo il vetro anche per i bambini. Quando sono nati i miei figli, ho acquistato dei biberon in vetro. Certo, negli anni ne abbiamo rotto qualcuno, ma ho sempre preferito evitare le classiche bottiglie in plastica, anche quelle certificate senza BPA. E allo stesso modo, quando hanno iniziato a bere autonomamente, ho dato loro tazze di fibra di bambù e poi il classico bicchiere di vetro.
Il vetro in cucina: la dispensa
Da quando facciamo la spesa in negozi sfusi o altri circuiti senza sprechi, per noi la scelta più pratica e igienica è trasferire e conservare gli ingredienti in grossi barattoli di vetro. Utilizzo il vetro sia per la dispensa che per il frigo: i vasi sono belli da vedere, trovo velocemente tutto quello che mi serve ed è facile verificare le scorte degli ingredienti che usiamo di più.
I vasetti di vetro sono resistenti e belli anche da portare in tavola, e oltre all’originale coperchio in metallo, ultimamente ci sono anche coperchi in vetro, silicone, sughero e legno.
In dispensa, per praticità, utilizzo soprattutto i barattol con chiusura ermetica a gancio. Trovo sia comoda mentre sto cucinando e devo aprire con rapidità un vasetto mentre sto facendo altre quindici cose. In più, li uso anche per la vasocottura: hai mai provato il cous cous cotto in lavastoviglie?
A seconda della grandezza dei vasi, conservo farine, legumi secchi, frutta a guscio, pasta e altri cereali in chicco, e utilizzo quelli più piccoli per la miriade di spezie, superfood in polvere e semi. Ma i vasi di vetro sono perfetti anche per conservare gli avanzi in frigo: verdure già pronte e riso lessato che preparo per portarmi avanti (hai mai sentito parlare di meal prep?). Ma anche i legumi rimasti dalla lattina che non si può richiudere, il formaggio la cui confezione è stata aperta, il pesto preparato al momento, la cipolla tritata che era troppa, o quell’avanzo che “mamma, ora non ci sta più nel pancino ma lo mangio dopo“.
La mia passione sono i barattoli di vetro usati. Acquistiamo diversi alimenti nei contenitori di vetro – le classiche conserve e marmellate, ma anche legumi già cotti, yogurt, succhi e bevande. Prima di riciclare questi vasi, puoi provare a riusarli nella tua cucina, o per confezionare dei regali homemade, come un preparato per brownies o un po’ di granola!
Per togliere etichette e residui di colla, puoi lasciarli in ammollo per una notte in acqua calda in cui avrai sciolto qualche scaglia di sapone di Marsiglia, oppure con dell’aceto. Se il coperchio è rovinato, in molti casi lo puoi sostituire con coperchi nuovi dello stesso diametro.
Il vetro fuori casa
Grazie alle sue caratteristiche, il vetro è perfetto anche da utilizzare fuori casa, certo con qualche attenzione in più.
Per trasportare l’acqua, utilizziamo da anni la Flaska, una bottiglia di vetro riutilizzabile e programmata mediante la procedura TPS, che cambia la struttura vibrazionale dell’acqua. Si tratta di una bottiglia leggera, comoda e resistente (a prova di bambini!) grazie al suo involucro di gomma o stoffa.
Mi piace usare i barattoli di vetro anche per portarmi il pranzo in ufficio, o la merenda dei bambini quando facciamo un pic nic. È chiaro che contenitori e sacchetti di plastica sono più leggeri e non rischiano di rompersi, ma le nostre scelte condizionano il mondo attorno a noi…
Per cui ben vengano i contenitori di plastica durevoli, se li hai già a casa. Non fare l’errore di buttarli prima che esauriscano la loro funzione – non fa parte della filosofia zero waste! Utilizza i tuoi contenitori finché non si rompono o non si rovinano, e quando dovrai acquistarne di nuovi, potrei valutare materiali più ecosostenibili.