Qualche settimana fa ho smesso di allattare Leo. È stata una decisione un po’ sofferta. La mia forte volontà di continuare oltre i due anni compiuti è stata minata dal fatto che Leo ultimamente aveva ripreso a svegliarsi di notte, a venti mesi suonati, per cercare nel seno una consolazione, innervosendosi molto se gliela negavo. Mi sono consultata un po’ con la mia naturopata di riferimento, e mi ha consigliato di chiudere questo bellissimo capitolo della nostra vita da mamma e figlio, non solo per motivi pratici, ma anche per dare a Leo un po’ di indipendenza.
Devo ammettere che è stato molto più facile del previsto: Leo ha reagito bene, senza insistere nel cercare di attaccarsi come invece avrei pensato facesse. Gli è bastato avere in mano il suo bel biberon pieno, il mio abbraccio attorno a lui e ha barattato quel pasto abbondante con l’ormai magra ciucciata al seno. Così, da una decina di giorni, la sua colazione e il suo spuntino pre-nanna sono costituiti da latte con qualche biscotto bio e un miele specialissimo preparato da un amico apicultore.
La mia domanda, appena smesso di allattare, è stata: quale latte?
Anche durante l’allattamento Leo ha bevuto spesso un latte diverso dal mio, la mattina per colazione, quando sentivo che il suo fabbisogno era nettamente superiore alla mia produzione. La scelta: un latte artificiale bio di proseguimento, dai 10 mesi Poco dopo l’ho sostituito quasi subito da un latte di mandorla in polvere. E poi, durante l’estate, abbiamo iniziato a produrre il nostro latte di mandorla – facile, veloce e buonissimo.
Scegliere di non introdurre nella dieta di Leonardo il latte vaccino è stato molto naturale. Leonardo consuma già un’adeguata quantità di latticini, sotto forma di formaggi e yogurt, e non voglio sovraccaricare il suo corpo di lattosio e caseina. Cosa c’entrano queste proteine del latte? Una certa parte del dibattito scientifico (e non) si concentra sul fatto che il latte pastorizzato industriale sarebbe il presunto responsabile dell’aumento di produzione di muco, problema dovuto alla parziale digestione della caseina stessa. Per qualche informazione in più, ho trovato molto interessante questo articolo de il Bambino Naturale sul latte vaccino.
Quindi, per tornare al discorso latte. Quale latte dare a un bambino di 20 mesi che beve almeno due biberon da circa 280 ml al giorno? Ho optato per i “latte vegetali“, biologici e a base di cereali – quindi niente soia, se non in rari casi – oppure a base di mandorle. La ricetta di oggi è quella del latte di avena. Preparare il latte vegetale in casa è molto semplice e anche economico. Inoltre permette di ottenere un latte completamente personalizzato (più o meno liquido, più o meno dolce).
Latte di avena homemade
Equipment
- Frullatore (mixer o immersione)
Ingredienti
- 100 gr di fiocchi di avena
- 1 litro acqua
- un pizzico di sale
Per dolcificare (opzionale)
- 2 o più cucchiai di sciroppo d’agave
Istruzioni
- In una ciotola capiente, metti a bagno l’avena nell’acqua fresca e lascia riposare da 15 a 30 minuti in frigorifero.
- Trasferisci l’avena ammollata nel frullatore, conservando l’acqua in cui ha riposato l’avena. Avvia il mixer e frulla l’avena, aggiungendo mano a mano l’acqua di ammollo, un pizzico di sale e gli eventuali dolcificanti (io suggerisco di mettere almeno un cucchiaio di sciroppo d’agave o di malto, se non ci sono esigenze particolari). Per ottenere un latte di avena più leggero, aggiungi un bicchiere di acqua a quella dell’ammollo.
- Filtra il composto ottenuto con un colino a maglie fitte o in una milk bag, e imbottiglia. Siccome la parte densa del latte tende a sedimentarsi sul fondo, prima di consumare il latte di avena homemade agita bene la bottiglia.
- Si conserva in frigorifero per un paio di giorni.