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Il Parco Naturale delle Saline di Sicciole: una giornata alla scoperta del sale

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La breve costa slovena ospita dei tesori inestimabili, e uno di questi è il Parco Naturale delle Saline di Sicciole, un’oasi naturalistica che si estende per circa 750 ettari tra Pirano e il confine con la Croazia, a meno di un’ora di auto da Trieste.

È uno dei luoghi più belli e affascinanti della regione, ricco di storia e natura. Ci torno ogni anno, e – caso o sfiga? – ad ogni visita c’è sempre stato un motivo per cui non sono mai riuscita a vedere il sale in produzione: una volta è stato raccolto qualche giorno prima, una volta ha piovuto per giorni… insomma, sembrava quasi una maledizione!

Parco Nazionale delle Saline di Sicciole, Lera. Vista del Centro Visitatori dal Lera Shop

Finalmente quest’estate la raccolta era ancora in corso, ma in ogni caso per me le Saline di Sicciole sono una tappa fissa durante il nostro soggiorno a Trieste, anche solo per sgattaiolare dentro al negozio e acquistare i buonissimi prodotti.

Perciò se pianifichi un viaggio in Slovenia o sei in zona e hai una giornata libera, ti suggerisco di fermarti per una visita, perchè sarà una piacevole scoperta: una passeggiata in un ecosistema unico, grazie all’unione di ambienti salmastri, d’acqua dolce e di terraferma.

Le saline di Sicciole: un po’ di storia

Per quasi due millenni, il sale è stato un ingrediente fondamentale sia per il consumo che la conservazione dei cibi, tanto importante da essere usato come merce di scambio e stipendio per i soldati. Durante l’egemonia della Repubblica di Venezia, vigeva un rigido controllo sul commercio del sale, sia quello prodotto all’interno della laguna veneta che il cosiddetto “sale di mare”, proveniente al di fuori della laguna, dall’Adriatico e in seguito da tutto il Mediterraneo.

Il monopolio del sale diventò per Venezia uno strumento di potere sul piano internazionale, e un ruolo importante lo ebbero proprio le saline di Pirano, che diventarono le più grandi e le più importanti di tutto l’Adriatico nord orientale.

Alla fine del XVIII secolo le saline istriane passarono sotto il controllo dell’impero asburgico, che per battere la concorrenza delle saline siciliane avviò una produzione più intensa. Con il passaggio sotto l’amministrazione italiana alla fine della Prima Guerra Mondiale, e della Repubblica socialista federativa di Jugoslavia nel 1957, le saline subirono due grossi interventi di ristrutturazione, che incisero profondamente sulla qualità e la quantità del sale prodotto.

Dal 1990 le saline di Sicciole sono area protetta: qualche anno più tardi vengono incluse nell’elenco delle zone umide di importanza internazionale (Convenzione di Ramsar) e finalmente nel 2001 viene approvato il decreto sul Parco naturale delle Saline di Sicciole, con l’obiettivo di tutelare l’area naturale e la biodiversità di questo specifico ecosistema.

Visita al Parco Naturale delle Saline di Sicciole: Lera e la produzione di sale

L’area dell’attuale parco rappresenta solo una piccola porzione dell’estensione delle saline originali, ma è comunque sufficientemente vasta, soprattutto se si viaggia con dei bambini, ed è divisa in due settori: la parte settentrionale del Parco, dove si produce il sale, chiamata Lera, divisa dal Canal grande dalla parte meridionale, storica e naturalistica, chiamata Fontanigge.

Entrambe i settori sono visitabili, ma bisogna usare due ingressi diversi.

Parco Naturale delle Saline di Sicciole, Lera. Entrata del Parco, passerelle a sinistra, percorso asfaltato con possibilità di navetta a destra.

Venendo da Portorose, noi accediamo al Parco dall’ingresso di Lera, dove c’è un piccolo parcheggio. La strada è poco segnalata, e dalla statale che va verso la Croazia bisogna girare a destra in una via secondaria, lungo il canale di St. Jerneja. Il parcheggio è gratuito e l’entrata al Parco delle Saline è a pagamento (7€ adulti, bambini gratis fino a 6 anni, qui tutte le tariffe); il biglietto è valido tutto il giorno e comprende una assicurazione contro gli infortuni.

Parco Nazionale delle Saline di Sicciole, Lera. Sale nelle vasche di cristallizzazione (agosto 2017)

All’interno delle saline il percorso è obbligato: da Lera si cammina sul sentiero principale dove sono in servizio anche delle navette, oppure – la nostra via preferita – su delle passerelle di legno sospese sui canali, e si arriva fino a Lera Shop – la vecchia caserma adibita a negozio, dove puoi acquistare il sale e i prodotti a base di sale (buonissimo il cioccolato fondente al fior di sale!) compresi i prodotti di bellezza elaborati e utilizzati nella spa del Parco, Lepa Vida – dove non sono ancora riuscita a concedermi una giornata di benessere e relax, ma il mio obiettivo è di farlo il più presto possibile!

Dal negozio si prosegue fino al Centro Visitatori – gli ex laboratori riqualificati – lungo una camminata di quasi 2 km tra i canali e le vasche: durante l’estate, il caldo è davvero intenso perciò ricordati di portare cappellini, protezione solare e una bottiglia d’acqua, specialmente se con te ci sono dei bambini, perchè l’unico punto di ristoro è quello all’interno del Centro Visitatori.

Parco Naturale delle Saline di Sicciole, Lera. Canali (agosto 2017)

La cosa affascinante del settore Lera è la produzione di sale, raccolto a mano nel rispetto della tradizione medievale.  Questo avviene grazie alla petola, la crosta su cui si deposita il sale, che è un tappeto di microorganismi e gesso che fa da filtro biologico tra il sale puro e il fango marino. Ne risulta uno straordinario sale artigianale, che non ha nulla a che vedere con quello prodotto industrialmente: ad estrarre il sale ci pensano i cianobatteri presenti nella petola, un processo completamente naturale, e siccome il sale prodotto a Sicciole non viene né raffinato né sciacquato, conserva intatte le sue proprietà.

Parco Naturale delle Saline di Sicciole, Lera. Sale raccolto (agosto 2017)

 

Parco Naturale delle Saline di Sicciole, Lera. Attrezzi per la produzione del sale (agosto 2017)

Sotto il marchio Piranska Soline puoi trovare due tipi di sale: il Piranska Sol – il sale di Pirano, denominazione di origine protetta – e il Solnce, il fior di sale, entrambi caratterizzati da una più ricca composizione minerale rispetto ad altri sali, e da un gusto delicato e leggero, non troppo salato: i miei bambini lo adorano sulla focaccia, ma io lo trovo perfetto per arricchire delle semplici verdure, o dei pomodori maturi e anche nei dolci!

Parco Nazionale delle Saline di Sicciole, Lera. Sale sulla petola (agosto 2017)

Nel Centro Visitatori c’è una sala multimediale con storia e informazioni sulle saline e sulla produzione di sale, e un plastico delle saline, ma la vista che si può ammirare sulla terrazza panoramica vale molto di più. Se vuoi sapere di più sulla produzione tradizionale di sale nel Parco Naturale delle Saline di Sicciole, ti rimando al sito ufficiale del Parco, mentre noi continuiamo la visita.

Parco Naturale delle Saline di Sicciole. Particolare delle biciclette: “Il sale è il mare che non può tornare al cielo”

Visita al Parco Naturale delle Saline di Sicciole: respirare la natura a Fontanigge

L’area di Fontanigge si raggiunge dall’altra entrata del parco, a sud, a ridosso del confine tra Slovenia e Croazia. Dall’entrata di Lera è abbastanza tornare sulla strada principale e voltare a destra, proseguendo per la Croazia: subito dopo la frontiera slovena, oltrepassa un ponte di legno e imbocca una stradina sterrata a destra, che conduce fino al parcheggio.

Presso l’entrata di Fontanigge è possibile prendere in prestito delle biciclette – alcune dotate di seggiolino per bambini, caschetto compreso. Noi ci siamo stati nell’estate del 2014 (anno a cui risalgono le foto di questa parte dell’articolo) insieme a Leo, che aveva quasi un anno, e abbiamo usufruito delle biciclette per poter affrontare il lungo percorso (circa 2,5 km) nel Parco, tra campi, canali e la parte espositiva. È stata una passeggiata stupenda e Leo si è divertito tantissimo tra i vari ambienti delle Saline, in mezzo ai canali, sui ponti di legno e tra le rovine degli edifici: in bicicletta abbiamo ammirato la bellezza del paesaggio senza patire troppo il caldo e anzi facendo anche un po’ di attività fisica!

Parco Naturale delle Saline di Sicciole, Fontanigge. Leo e Max sulla bicicletta presa in prestito ammirano il volo degli uccelli nella palude (agosto 2014)

 

Parco Naturale delle Saline di Sicciole, Fontanigge. Il Museo dei Salinai (agosto 2014)

La produzione di sale in questa zona è stata abbandonata negli anni 60, ma sono stati mantenuti i fondi saliferi e i vari canali. Le vecchie case e i magazzini sono stati lasciati alle intemperie, ma sono state ristrutturati tre edifici, tra cui una casa dei salinai, ricostruita nelle sue sembianze originali, che ospita la collezione dei reperti: da vedere.

La cosa straordinaria di questa parte del Parco Naturale delle Saline di Sicciole però è la meravigliosa natura: terra e acqua si fondono, dando vita a un panorama unico, variegato e ricchissimo di fauna. Il paesaggio è segnato da una parte del fiume Dragona, che scorre all’interno dell’area di Fontanigge, e da vari habitat: i bacini salati abbandonati, prati salini che si creano tra il mare e la terraferma, la palude salmastra e il bellissimo canneto.

Parco Naturale delle Saline di Sicciole, Fontanigge (agosto 2014)

Tutti questi habitat simili ma sufficientemente diversi tra loro offrono condizioni di vita favorevoli per numerose specie vegetali ed animali. Dalle passerelle, guardando nei canali e nei bacini salati si possono scorgere i granchi verdi e le tartarughe di palude, oltre a vari tipi di lucertole anfibie. Ma ciò che rende speciale il Parco Naturale delle Saline di Sicciole è l’intensa popolazione ornitologica: sono state contate più di 270 specie di uccelli che transitano per le saline, di cui almeno 1/3 nidificano qui o sostano durante la migrazione. Uno spettacolo per gli appassionati del birdwatching, ma anche per noi semplici amanti della natura.

La visita guidata a Fontanigge costa 20€, l’entrata e il noleggio delle biciclette sono comprese nel prezzo del biglietto visitatori.

Fontanigge si può raggiungere anche con la barca Solinarka, in partenza da Pirano – per i bambini dev’essere un’esperienza bellissima!! – o con un trenino elettrico messo a disposizione in alcuni periodi dell’anno. Verifica le informazioni sul sito del Parco Naturale.

Parco Naturale delle Saline di Sicciole, Fontanigge. Rovine delle case dei salinerei (agosto 2014)

 

Parco Naturale delle Saline di Sicciole, Fontanigge. Dal Museo dei Saliari (agosto 2014)

Per maggiori informazioni sull’area di Pirano, delle Saline di Sicciole e della zona di Strugnano puoi visitare il sito ufficiale di promozione turistica della Slovenia: Pirano e le sue Saline.

 

A presto!

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