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21 Giugno 2017

Sotto questo sole: bambini e creme solari

L’estate è esplosa ovunque, e per moltissime famiglie italiane estate significa vacanze – al mare o in montagna – e tanto, tanto sole. E dovrebbe significare, soprattutto, protezione.

Durante il nostro weekend al mare, a inizio giugno, ho avuto modo di osservare moltissimi comportamenti – la maggior parte sbagliati – che riguardano l’esposizione al sole, in particolar modo dei bambini. Così ho deciso di scrivere questo post “a più mani”, chiedendo aiuto a un carissimo amico e stimatissimo medico, il dottor Alberto Caniatti, con cui avevo già avuto modo di chiacchierare a proposito di sole e creme solari qualche anno fa quando è nato Leo, e che mi ha messo a disposizione diversi testi di valore scientifico con cui documentarmi. Grazie Alberto per il tuo sempre prezioso contributo.

Non sono mai stata una patita dell’abbronzatura. Certo, un po’ di colore piace a tutti, ma avendo una carnagione abbastanza chiara ho sempre preferito un’abbronzatura graduale e non troppo scura. Da ragazza mi son presa anche qualche bella scottatura, ma piano piano ho imparato a conoscere la mia pelle e i modi per proteggerla, e quando per lavoro ci siamo trasferiti temporaneamente ai Caraibi, la mia attenzione è naturalmente aumentata.

Poi è nato Leo. Biondissimo, occhi azzurri e carnagione molto chiara: fototipo 1, perciò mi sono posta subito la domanda su come comportarmi durante la sua prima vacanza al mare. Queste sono le risposte che negli anni ho raccolto, e che mi hanno portato a modificare di parecchio le mie abitudini sotto il sole.

creme solari bambini

Il sole: fa bene o male?

Innanzitutto, bisogna sfatare il mito secondo cui il sole faccia bene alla nostra pelle. Non è così: i rischi dell’esposizione ai raggi solari sono molto superiori rispetto ai benefici. Il sole aumenta il rischio di sviluppare tumori e contribuisce all’invecchiamento precoce della pelle.

L’abbronzatura, dopotutto, non è altro che un meccanismo di difesa, con cui la pelle produce melanina, un pigmento che ci protegge dai raggi ultravioletti (UV) responsabile del colore scuro. Quando ci si espone al sole, i melanociti producono nuovo pigmento e la pelle si scurisce per assorbire i raggi UV e diminuirne l’impatto.

Nonostante l’effetto protettivo dell’abbronzatura, una parte dei raggi UV riescono a penetrare e raggiungere il derma: possono corrompere il DNA della pelle, e deteriorare elastina e collagene (le due proteine che danno alla pelle la sua elasticità), provocando un precoce invecchiamento.

L’eccessiva e cattiva esposizione ai raggi UV è uno dei principali fattori di rischio per alcuni tumori della pelle (generalmente superficiali), soprattutto in caso di scottature avvenute durante l’infanzia. È vero anche che la luce solare permette al nostro corpo di sintetizzare la vitamina D, che ci tutela invece da altre forme tumorali. Per assicurarsi la l’esatto fabbisogno di vitamina D, pare che bastino solo 20 minuti al giorno di esposizione alla luce diurna delle aree scoperte come mani e viso. 

Se vuoi saperne di più, puoi leggere un articolo molto completo della rivista Focus sui rischi dell’esposizione al sole.

 

Le creme solari

Si è sempre ritenuto che la crema solare potesse essere la soluzione per esporsi al sole senza altre preoccupazioni. In realtà, la maggior parte dei prodotti in commercio – specialmente le creme economiche vendute al supermercato – sono dannose per la nostra pelle e contengono sostanze cancerogene o che si suppongono tali.

Le creme solari contengono dei filtri, cioè sostanze in grado di bloccare o attenuare i raggi UV. Proteggono bene contro i raggi UVB, responsabili delle scottature, ma poco contro i raggi UVA, i più pericolosi.

Recentemente, l’utilità della crema solare è stata messa in dubbio, e sono emersi i rischi correlati: dermatiti, invecchiamento cutaneo, assorbimento dei filtri con effetti collaterali sull’intero organismo (possono causare tumori, non solo della pelle, ed interferire con l’attività degli estrogeni).

 

Un passo indietro: filtri chimici, filtri minerali e altre sostanze

I filtri contenuti nelle creme solari si dividono essenzialmente in due tipologie, in base al loro meccanismo d’azione filtri chimici e filtri fisici (ossidi di minerali), molecole fotosensibili che se irradiate dai raggi UV ne assorbono parzialmente l’energia. Molte di queste molecole, però, una volta colpite dai raggi UV producono radicali liberi, entità molecolari particolarmente reattive e instabili, prodotti di scarto che si formano all’interno delle cellule provocando gravi danni ossidativi: in poche parole, danneggiano in modo irreversibile le strutture delle cellule, DNA compreso.

L’unità di misura usata per definire la potenza di una crema solare è il fattore di protezione solare (SPF). Una crema a SPF 20 protegge contro il 90% dei raggi UVB, una crema a SPF 50 protegge contro il 95% dei raggi UVB: c’è così poca differenza che non vale la pena di utilizzare creme con fattore di protezione alto, perchè significa che contengono una maggiore quantità di filtri chimici.

I filtri chimici, naturalmente, sono instabili e dannosi. Pericolosi.
Sono anche detti assorbenti perchè riescono ad assorbire le radiazioni mediante reazioni chimiche che avvengono sulla nostra epidermide, e le restituiscono in parte sotto forma di calore. Alcuni di questi filtri sono cancerogeni, altri sono responsabili di danni al sistema endocrino, squilibrando i nostri ormoni.

I filtri chimici sono anche inquinanti, perchè sebbene i filtri solari siano classificati come nocivi per l’ambiente marino e nonostante sia vietato scaricare in mare sostanze inquinanti per l’ecosistema acquatico, questo accade ogni volta che andiamo a fare il bagno in mare dopo aver applicato una crema solare, quando notiamo quella chiazza oleosa che si disperde nell’acqua.

I filtri fisici, invece, agiscono in modo meccanico, perchè contengono sostanze opache che riflettono e respingono i raggi solari. I filtri fisici più usati sono titanium dioxide e zinc oxide. Se il primo viene considerato sicuro, sul secondo ci sono ancora studi in corso riguardo la forma nano, usata dalle aziende perchè l’ossido di zinco tende a lasciare una poco estetica patina bianca sulla pelle: molti disciplinari eco-bio, tra cui anche ICEA, lo considerano un filtro sicuro anche nella sua forma in nano particelle.

 

Come proteggere i bambini al sole

Nel portale della salute della Comunità europea è raccomandato di non usare creme solari sui bambini fino ai 4 anni di età.

creme solari bambini

Se ci fai caso – io l’ho verificato di persona – su alcune confezioni di crema solare compaiono le icone della Comunità Europea che suggeriscono di non esporre il bambino al sole diretto e di usare maglietta, cappello ed occhiali come protezione contro raggi UV.

Per i bambini di età superiore ai 5 anni sono sufficienti creme a media protezione, unite a tempi di esposizione limitati e in fasce orarie ritenute non dannose.

È comunque necessario, in ogni caso, seguire sempre delle semplici regole:

– evitare di esporre i bambini al sole durante le ore più calde, tra le 11 e le 16, quando l’irraggiamento (e la pericolosità) dei raggi UVB è più forte

– se si usa la crema solare, scegliere un prodotto con filtri fisici e di media protezione (20-30 SPF)

– coprire i bambini con maglietta, cappellino e lenti scure durante l’esposizione al sole

– proteggersi dal sole anche sotto l’ombrellone e mentre si fa il bagno: il 95% dei raggi UV penetra anche nell’acqua, mentre sotto l’ombrellone a causa del riverbero si ricevono più del 50% di tutti i raggi ultravioletti

– applicare la crema 15-20 minuti prima dell’esposizione al sole e riapplicarla ogni 2 ore

– non utilizzare residui di vecchie creme solari perchè i filtri, soprattutto quelli chimici, si degradano facilmente.

 

Il vademecum delle sostanze da evitare

Già da tempo ho maturato un crescente interesse per la eco-cosmesi e per i prodotti naturali e biologici, materia in cui io non sono particolarmente competente, ma per cui mi affido alla mia amica Luisa, laureata in Tecniche Erboristiche e Farmacia, e proprietaria del sito www.greenmama.it.

Insieme a lei – e con il suo fondamentale contributo per districarmi tra sigle e nomenclature impronunciabili – abbiamo creato un Vadem-ECO da portare sempre con te per aiutarti a scegliere i prodotti migliori per la salute tua e dei tuoi bambini: scaricalo, stampalo, segui le istruzioni e tienilo nel portafoglio, o in una tasca della tua borsa, e usalo per verificare se nelle creme che stai per acquistare sono contenuti i filtri solari chimici più usati e le sostanze più comuni e pericolose.

Scarica il pdf in alta qualità cliccando sul link nel testo dell’articolo

La nostra scelta, per quest’estate, è stata quella di acquistare delle creme solari a filtri minerali di un’azienda ecobio italiana, La Saponaria (se vuoi dare un’occhiata, trovi una selezione di ottimi solari sul sito di Luisa) e ci siamo premuniti di magliette con schermo solare per stare in spiaggia e fare il bagno, occhiali da sole e cappellini e bandane.

A fine estate saremo magari “meno neri” ma senza dubbio più sani!

 

Per approfondire:

Guarda insieme ai tuoi bambini i video del Cancer Council Australia, una campagna lanciata nel 1981 per mostrare quali sono i comportamenti da tenere sotto al sole per prevenire tumori alla pelle.

Vuoi conoscere il tuo fototipo? Puoi fare un breve test sul sito del Ministero della Salute http://www.lamiapelle.salute.gov.it/portale/lamiapelle/pageTestFototipo.jsp?lingua=italiano#test

Sul sito di Humanitas Salute, leggi l’intervista al professor Marcello Monti, responsabile di Dermatologia in Humanitas e Docente di Dermatologia all’Università di Milano.

Sul sito di DermaClub, libera associazione di dermatologi, trovi due preziosissimi articoli che spiegano cosa sono le lozioni solari ed i motivi per non utilizzarle.

Filed Under: green life, salute Tagged With: bambini, eco cosmesi, sole

Reader Interactions

Comments

  1. Cinzia says

    24 Giugno 2018 at 14:42

    Grazie Cristina.per le preziose informazioni ❤

    Rispondi
  2. Chiara says

    5 Giugno 2019 at 14:38

    Articolo davvero esaustivo, grazie Cri.

    Rispondi

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Cristina Mauri - Good Food Lab
[#pizzaday ] la condivisione del cibo è un atto [#pizzaday ] la condivisione del cibo è un atto d’amore, e se si tratta di condividere una fetta di pizza… è amore vero!

Sei tra quelli che non ne mollano nemmeno un morso, o fai assaggiare volentieri la tua pizza? A me piace prepararne di tanti tipi diversi, e lasciare che ognuno si serva assaggiando quelle che preferisce, dalle classiche alle più gourmet - ovviamente tutte veg.

Questa pizza tagliata a fette per me è il simbolo di un’amicizia. È il ricordo di una bellissima giornata passata insieme alle mie “amiche di dispensa”, quando ancora si poteva condividere un pasto insieme. Spero torneremo a farlo presto. E se sarà pizza… ancora meglio!!!
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#pizzaday #goodfoodlab #pizza #vegetarianfood #aproladispensaecucino
[#unagiornatavegana ] il segreto per rendere speci [#unagiornatavegana ] il segreto per rendere speciale ogni crema di verdura? Una spolverata di DUKKAH! È una miscela di semi, erbe e spezie diffusa in tutta l’Africa nord-orientale.

Io oggi l’ho messa su una VELLUTATA DI PATATE DOLCI VIOLA E PORRI, che era già buonissima... e con un po’ di yogurt di soia e dukkah è diventata strepitosa!!

Per altre #ricettevegane fai un giro suo profili di
Alex @glicerinia 
Claudia @vitalmentebio 
Franci @undraghettoincucina 
Gaia @gaia_thegreenpantry 
Jurgita e Filippo @veggiesituation 
Stella @stella_bellomo_ 
Vanessa @vanessa_foodandfamily 

Per 2 porzioni:
- 2 patate dolci
- un porro
- acqua
- sale
Per la dukkah:
- una manciata di nocciole
- una manciata di mandorle o noci
- 2 cucchiai di semi di sesamo
- 1 cucchiaino di semi di cumino (o finocchio se preferisci un sapore meno intenso)
- 1 cucchiaino di semi di coriandolo 
- sale e pepe nero macinato fresco
Prepara la vellutata: sbuccia le patate dolci e tagliale a cubetti. Pulisci il porro togliendo residui di terra e taglialo a tocchetti. Versa in una pentola, copri con acqua, regola di sale e cuoci 20 minuti. Frulla fino a ridurre in crema.
Nel frattempo prepara la dukkah: fai tostare cumino e coriandolo in una padella antiaderente. Trasferiscile in un mortaio e pestale fino a ridurle in una polvere grossolana. Nella stessa padella, tosta il sesamo e aggiungilo nel mortaio. Pestalo 4/5 volte per amalgamarlo alle spezie. Trita grossolanamente nocciole e altra frutta a guscio, falla tostare un paio di minuti e uniscila nel mortaio. Aggiungi sale e pepe nero, e mescola.
Conserva la dukkah in un vasetto a chiusura ermetica.

Servi la vellutata con yogurt di soia, olio extra vergine e una bella spolverata di dukkah.
.
.
.
#goodfoodlab #plantbased #veganuary #veganuary2021
[#backtoenergy in collaborazione con @_acasadifra_ [#backtoenergy in collaborazione con @_acasadifra_ ] per una alimentazione sana ed equilibrata è importante consumare 5 porzioni al giorno di frutta e verdura distribuite in 5 pasti – spuntino e merenda compresi. E in questi casi, perché non aggiungere una manciata di mandorle? 

Le MANDORLE sono un alimento prezioso per la nostra salute. Fonte di vitamina E, proteine e di una buona quantità di acidi grassi essenziali. E nonostante siano un alimento ricco di energia, le mandorle sono consigliate per controllare il peso perché permettono di rallentare l'assorbimento intestinale degli zuccheri contenuti nel cibo!

Sono uno snack gustoso, pratico e nutriente, facile da portare fuori casa, e che sulla base di alcuni studi effettuati, può anche aiutare a ridurre il grasso addominale*

Certo, non bisogna eccedere. Sai qual è la porzione raccomandata? 30 g, cioè 23 mandorle, da consumare più volte a settimana, meglio se a metà mattinata.
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#goodfoodlab #acasadifra #23Mandorle #acasadifradigitaledition @mandorleit
[#goodfood ] cosa c’è di più buono delle verdu [#goodfood ] cosa c’è di più buono delle verdure? Di gusti e aromi pazzeschi ce ne sono tantissimi ma - parliamone: io trovo che nel mondo vegetale ci siano dei gusti impareggiabili, e in più c’è il bonus che “fanno bene”!

Questa sera ho preparato delle CAROTE GLASSATE: si cuociono in forno e sono deliziose. E sono perfette per una buona insalata tiepida.

Ecco come le ho fatte:
- un mazzo di carotine con ciuffo
- 1/2 cucchiaino di semi di finocchio
- 2 spicchi di aglio
- olio extravergine di oliva
- 1 cucchiaio di sciroppo di riso
- sale
Per completare: riso rosso, ceci lessati
Pulire le carote (io evito di sbucciarle usando una spazzola per verdure). Tagliarle a metà nel senso della lunghezza e disporle in una teglia. Aggiungere gli spicchi di aglio tagliati a metà e privati del germoglio. 
Condire con olio extravergine, semi di finocchio, sale e sciroppo di riso e infornare a 180º per circa 20 minuti. 
Servire con il riso lessato e i ceci.
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#goodfoodlab #plantbased #veganuary #veganuary2021
[#ecotips in collaborazione con @pasta_agnesi ] ma [#ecotips in collaborazione con @pasta_agnesi ] mangiare di stagione è una scelta importante che fa bene a noi e all'ambiente. Seguire la stagionalità assicura una dieta varia e bilanciata per il nostro organismo: la natura ci offre esattamente quello di cui abbiamo bisogno in quel momento, come prodotti ricchi di acqua e sali minerali in estate per reidratarci, o ricchi di vitamina C in inverno per rinforzare il nostro sistema immunitario.

Gli agrumi sono comunemente considerati i frutti più ricchi di vitamina C… ma sai che a parità di peso, ci sono alcuni ortaggi che ne contengono molta di più? Sono le crucifere, una famiglia di verdure contraddistinta dai fiori a quattro petali. Rientrano in questo gruppo di alimenti tutti i cavoli, broccoli e cavolfiori che sono di stagione proprio in inverno.

Con i cavolfiori colorati oggi ho preparato una ricetta bella da vedere e buona da gustare, con tutti i benefici di questi ortaggi davvero speciali. E con le mezze penne Agnesi sono certa di realizzare un piatto fantastico: la pasta resta sempre al dente grazie all'elevato indice di glutine, perché fatta con una selezione di grani duri 100% italiani. Una pasta unica, dalla texture ruvida e dal gusto distintivo!

Cosa serve per 4 persone:
- un cavolfiore bianco
- cimette di cavolfiore colorato (noi verde e viola)
- Mezze Penne rigate n. 95 Agnesi 
- un cucchiaino di curcuma
- pepe nero
- olio extra vergine di oliva
- sale
Pulisci il cavolfiore. Riducine un quarto a cimette piccole, il resto taglialo e tuffalo in abbondante acqua salata con un cucchiaino di aceto. Cuoci per 7 minuti. Scola e lascia intiepidire. Versa nel boccale del mixer, aggiungi curcuma, 2 cucchiai di olio e frulla.
Riduci a cimette piccole anche i cavolfiori colorati. Falle saltare in padella con olio e un cucchiaio di acqua o brodo veg per 5 minuti, mescolando. Aggiungi sale e pepe nero.
Cuoci le mezze penne al dente. Versale nella pentola e falle saltare, mescolando.
Versa nel piatto due-tre cucchiai di crema di cavolfiore alla curcuma, poi la pasta con le cimette colorate, completa con olio extravergine e pepe.
.
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ADV #goodfoodlab #plantbased
[#aproladispensaecucino ] la pasta fillo è magica [#aproladispensaecucino ] la pasta fillo è magica. Leggera, croccante, cuoce in un attimo, è fatta con due ingredienti (farina e acqua) ed è perfetta per uno STRUDEL DI VERDURE!

Oggi ho usato i carciofi - io li adoro! - ma possono essere sostituiti con qualunque verdura di stagione: cavolfiori, broccoli, erbette, topinambur o anche un mix di ortaggi.

E per scoprire gli altri “cavalli di battaglia” con i carciofi del team @aproladispensaecucino ti invito a fare un giro sui profili di 
Anna @lennesimoblog
Luisa @tacchiepentole
Monica @lalunasulcucchiaio
Vale @lacucinachevale

Per il mio strudel:
- 6 fogli di pasta fillo
- 500 g di carciofi puliti (circa 6/7 carciofi)
- una patata
- uno spicchio di aglio
- olio extra vergine di oliva
- prezzemolo
- un limone
- sale e pepe
Taglia i carciofi a spicchi e cuocili 5 minuti in acqua acidulata con il succo di limone. Scolali.
Fai lessare la patata.
Scalda due cucchiai di olio in una padella, versa lo spicchio di aglio, i carciofi scolati e fai saltare 5 minuti. Spegni il fuoco, aggiungi la patata a cubetti, regola di sale e unisci pepe nero e prezzemolo tritato. Lascia intiepidire.
Sovrapponi i fogli di pasta fillo ungendoli leggermente con un’emulsione di acqua e olio in parti uguali. Versa il ripieno al centro, creando una striscia, poi arrotola la pasta in eccedenza per chiudere lo strudel. Spennella con olio i bordi e le estremità e chiudi bene. Spennella anche la superficie, decora con semi di sesamo e pepe nero.
Cuoci a 200º per 10-15 minuti o finchè dorato.
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#goodfoodlab #dalladispensa #plantbased #veganuary2021
[#unagiornatavegana ] tra gli ingredienti di stagi [#unagiornatavegana ] tra gli ingredienti di stagione migliori da mettere nel piatto ci sono gli ortaggi della grande famiglia dei cavoli (termine corretto: brassicacee).

Per il progetto #unpopiugreeninsieme di Elena @semidielena oggi ho preparato una CAULI STEAK che altro non è una bella fetta di cavolfiore speziata e arrostita in forno.

Ti ricordo che @weareveganuary e ogni venerdì (ma non solo) puoi trovare tante ricette vegan anche sui profili di
Alex @glicerinia 
Claudia @vitalmentebio 
Francesca @undraghettoincucina 
Gaia @gaia_thegreenpantry 
Jurgita e Filippo @veggiesituation 
Stella @stella_bellomo_ 
 Vanessa @vanessa_foodandfamily 

Per la cauli steak:
- un bel cavolfiore
- olio extra vergine di oliva
- curcuma
- pepe nero
- limone
Per l’hummus verde:
- 250 g di ceci lessati
- una manciata di spinacino
- 2 cucchiai di tahin
- succo di limone 
Taglia il cavolfiore a fette spesse almeno 2 cm. In una ciotolina, mescola olio, un cucchiaino di curcuma, succo di limone e scorza. Spennellare le fette con il condimento, disponi nessuna teglia coperta con carta forno e cuoci a 200° per 15 minuti, o finché ben arrostito.
Per l’hummus, versa tutti gli ingredienti in un frullatore, aggiungi qualche cucchiaio di acqua calda e frulla fino a ottenere una crema omogenea.
Servi la cauli steak con una bella cucchiaiata di hummus e pepe nero. 

Io ho aggiunto anche dei capperi (che in foto non ci sono 😬) ma ci stavano benisssssimo!
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#goodfoodlab #plantbased
[#healthytreats ] la tua calza è piena di carbone [#healthytreats ] la tua calza è piena di carbone o hai trovato qualcosa di buono?

Noi a dire il vero la calza ce la riempiamo da soli.  Le caramelle sono una rara eccezione, per due semplici motivi:
- contengono taaaaanto zucchero, aromi e coloranti, cose che ai bambini non servono affatto
- contengono GELATINA ANIMALE* (derivante da tessuti connettivi animali, leggi: cotenne di maiale - non serve commentare, vero?).

Molto meglio preparare questi BACI in casa, magari con l’aiuto dei bambini. Ecco cosa serve:
- 90 g nocciole
- 3 cucchiai burro di nocciole
- 1 cucchiaio tahin
- 1 cucchiaio sciroppo di riso o acero (opzionale)
- 20 g cacao crudo in polvere
- 1 pizzico vaniglia in polvere
- 100 g cioccolato fondente 72%

Versare 75 g di nocciole nel boccale del mixer e tritale fino a ottenere una granella mediamente fine. Aggiungere burro di nocciole, tahin, sciroppo, cacao crudo, e vaniglia e tritare ancora per formare l'impasto. 
Prelevare una quantità di impasto grande come una noce e formare una pallina, compattandola bene e facendola rotolare tra le mani. Completare ogni pallina con una nocciola intera in cima. Lasciare riposare in luogo freddo o in frigo per un paio di ore. 
Intanto, sciogliere molto delicatamente a bagnomaria (a fuoco bassissimo) il cioccolato fondente. 
Tuffare i baci nel cioccolato fuso, facendoli rotolare. Far cadere il cioccolato fuso in eccesso e poi appoggiare i baci ricoperti su un vassoio con carta forno.
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*A meno che non sia esplicitamente indicato con la dicitura #vegan, in questo caso le caramelle contengono agar agar e altri gelificanti naturali.
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#goodfoodlab #cioccolatini #plantbased #chocolatelover
[#TocTocforFreshness in collaborazione con @LG_Ita [#TocTocforFreshness in collaborazione con @LG_Italia ] la tecnologia può aiutarci a sprecare meno risorse, produrre meno rifiuti… e anche a mantenerci più in salute! 

Ti ricordi di bere almeno 8 bicchieri di acqua al giorno?

Ehm… io non sempre. Beccata!!
Ma ho qualche piccola strategia per aiutarti/aiutarci.

1. Su un'agenda o su un foglietto appeso al frigo segna una X ogni volta che bevi un bicchiere di acqua. Ti aiuterà a capire a che punto sei con il tuo obiettivo!

2. A metà mattina e metà pomeriggio, prepara una tisana di erbe, frutta e spezie (senza zucchero!)

3. Coccolati con un'acqua aromatizzata: aggiungerai non solo vitamine e sali minerali, ma anche un tocco di sapore che ti invoglierà a bere di più.

La mia acqua aromatizzata preferita è con fette di limone e di zenzero: fresca e ricca di antiossidanti. Io l'ho preparata usando il dispenser di LG InstaView – e basta bottiglie di plastica!

Conservando limone, zenzero e altri ingredienti che si usano di frequente nello sportello piccolo, si riducono gli sbalzi di temperatura del frigo. E con un toc toc! posso guardare dentro senza aprirlo, evitando inutili dispersioni di aria fredda e sprechi di energia.
Facile, no?

#ADV #LGInstaView #TocTocforHealthy #antispreco
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