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27 Agosto 2018

Il nostro spannolinamento, gli errori comuni e i “mai-più-senza”

Nella vita di tutti i bambini – e di tutte le mamme – prima o poi arriva il fatidico momento dello spannolinamento, una delle fasi più temute dai neo-genitori insieme all’introduzione all’alimentazione solida.

In effetti, quello dello spannolinamento è un momento da non sottovalutare, perchè si tratta di una fase in cui il bambino compie un passo importante verso la sua autonomia: apprende un nuovo schema di comportamento, nuove regole sociali e soprattutto e nuove funzioni fondamentali per il corretto sviluppo psicologico e organico, ovvero il controllo sfinteriale, considerato una delle più importanti conquiste di un bambino nella prima infanzia.

Sono tantissimi i pareri presenti sul web o espressi dagli esperti a proposito di spannolinamento. Io oggi ti racconto la mia doppia esperienza, e i piccoli trucchi che ho messo in pratica per uno spannolinamento naturale e senza problemi.

Il nostro spannolinamento: Leo e Ludo

Ho iniziato il potty training di Leo con dei libri e una bellissima app sul nostro iPad: bisognava dare da mangiare e da bere a due bambini, che poi avvertivano i bisogni corrispondenti (cacca o pipì) e quindi andavano in bagno, dove trovavano una serie di operazioni da svolgere come svestirsi, sedersi sulla tazza, usare la carta igienica o lavarsi e tirare l’acqua.

Qualche settimana dopo, nell’estate dei suoi tre anni, ho cominciato lo spannolinamento vero e proprio in vista dell’inizio della scuola materna: via il pannolino, e uso del vasino durante il giorno. Non mi aspettavo nessun risultato immediato, anche perchè Leo stava vivendo un momento di transizione: da qualche mese era nato il suo fratellino, e il papà era spesso via per lavoro.

Insomma, con queste premesse non avrei mai scommesso un euro sulla buona riuscita dello spannolinamento, ma Leo mi ha stupita: il lunedì successivo ha varcato la porta del nido senza pannolino (ma con un sacco di cambi). Ricordo ancora la prima cacca fatta nel vasino: per dargli un po’ di intimità abbiamo allestito una vera e propria tenda in soggiorno, con vecchie lenzuola e corde… e che applausi quando l’ha fatta!

Nel giro di un mese non si bagnava più né durante la nanna del pomeriggio, né durante la notte, e poco prima dell’inverno ha voluto abbandonare definitivamente anche le mutandine notturne.

Per Ludo è stato diverso: a due anni e tre mesi ha cominciato a fare pipì e pupù senza pannolino su sua iniziativa. Una mattina suo fratello Leo gli ha voluto mostrare come sedersi sul vasino… e Ludo non l’ha più abbandonato! Ogni tanto scappa qualche gocciolina, anche se durante la nanna è bravissimo, e trattiene la pipì senza problemi.

spannolinamento naturale nata

Il momento giusto per lo spannolinamento

Primo errore comune da evitare: forzare le tappe. Non esiste un’età giusta: ogni bambino è a sè, e nessuno può o deve essere costretto ad abbandonare il pannolino prima che sia pronto a farlo. I pediatri, indicano come periodo migliore per questo passaggio quello che va dai 18 ai 24 mesi, un’età in cui il bambino comincia a esprimersi e comprendere la propria autonomia. Piuttosto che parlare di età forse è meglio concentrarsi sui processi di sviluppo fisiologico, cognitivo, motorio ed emotivo.

È fondamentale rispettare i tempi di ogni bambino, tenendo presente che se intorno ai 18 mesi il bambino inizia ad avere gli strumenti per abbandonare il pannolino, quello dello spannolinamento è un traguardo soggettivo: alcuni bambini lo raggiungono prima, altri più tardi, e in genere si tratta di un percorso non lineare, con qualche possibile regressione.

Ci sono dei segnali che possiamo riconoscere e usare per aiutare il bambino a dire addio al pannolino. Dal punto di vista comportamentale, facciamo caso se:
– smorfie, movimenti, o anche un semplice arrossire contrassegnano il bisogno di andare in bagno;
– il bambino resta asciutto per lungo tempo (per esempio, per tutta la nanna del pomeriggio, o addirittura per tutta la notte);
– inizia a svestirsi, o anche semplicemente ad abbassarsi ed alzarsi da solo i pantaloni;
– mostra curiosità per la pipì degli adulti, ti segue in bagno e ti osserva, oppure fa domande;
– gioca con i pupazzi a “farli andare in bagno” oppure è interessato a storie e racconti che parlano di cacca e pipì.

Dal punto di vista cognitivo e del linguaggio, invece, il bambino è pronto se:
– comprende le relazioni causa-effetto e quindi capisce che se avverte uno stimolo, ha bisogno di andare in bagno altrimenti farà la pipì addosso;
– distingue cacca e pipì, e riesce ad utilizzare le due parole (anche se articolate male, l’importante è che rimangano due fonemi distinti);
– avvisa l’adulto del bisogno di andare in bagno.

Naturalmente è importantissimo che il bambino sia pronto anche dal punto di vista emotivo: togliere il pannolino significa saper rinunciare a una parte di sé in cambio di una dose extra di autonomia. Questa rinuncia merita da parte dei genitori un atteggiamento di fiducia e sostegno: è prioritario mostrargli affetto e comprensione se qualcosa va storto.

Ecco il secondo errore: non dare il nostro pieno appoggio al bambino. A volte può capitare anche involontariamente di fare confronti (tra fratelli, o anche tra amichetti), proporre premi e punizioni, o lasciarsi scappare commenti con altri adulti davanti al bambino, ma tutti questi atteggiamenti non aiutano il bambino ad affrontare in modo sereno il grande cambiamento che sta vivendo.

Il risultato? Sentirà di non avere la nostra stima, e non vivrà lo spannolinamento come una nuova conquista: il rischio è di andare incontro a un rifiuto oppure di togliere il pannolino solo per corrispondere alle aspettative dei genitori, rendendo molto più probabili delle regressioni o degli incidenti di percorso.

A proposito, terzo (grande) errore da evitare: sgridare il bambino se torna a farsi la pipì addosso, oppure pensare che se succede non è normale. Invece, è una cosa normalissima: togliere il pannolino è un processo di apprendimento che avviene tramite la ripetizione, la pratica e l’errore, e dei cambiamenti importanti (o percepiti importanti dal bambino) possono interrompere questo processo.

Per esempio: l’arrivo di un fratellino, l’inizio della scuola dell’infanzia, un evento inaspettato o anche semplicemente un cambio di abitudini come andare in vacanza interferiscono con la serenità del bambino facendolo regredire temporaneamente. Leo ha vissuto questa fase durante il passaggio dal nido – in cui probabilmente si sentiva coccolato e a suo agio – alla scuola dell’infanzia, e se apparentemente non c’era nessun problema, di notte scappava spesso un po’ di pipì a letto. Un po’ di rassicurazioni, tanta pazienza, via il lenzuolo e si ricomincia!

Facilitare il bambino: la stagione giusta e un ambiente preparato

Il momento più facile per proporre lo spannolinamento ai bambini va dalla tarda primavera alla fine dell’estate. Le ragioni sono molto semplici e intuitive: con il caldo è più comodo proporre ai bambini di restare nudi o con pochi vestiti addosso. E anche nel caso in cui scappi un po’ di pipì e ci si bagni un po’, non si rischia qualche malanno.

Per me è stato abbastanza naturale, sia per Leo che per Ludo, iniziare le pratiche di spannolinamento proprio con l’inizio dell’estate. I bambini non fanno fatica a spogliarsi e possono girare per casa con maglietta e mutandine. E nel caso della vacanza al mare, ancora meglio: la novità della spiaggia per noi è stato un ottimo momento per stimolare i bambini a giocare senza pannolino.

Uno dei passaggi fondamentali per noi genitori è quello di preparare un ambiente che faciliti il bambino, e che lo invogli a dire addio al pannolino.

Leo e Ludo hanno scelto entrambe di iniziare con il vasino, ma non per tutti i bambini è così. Ci sono bimbi che preferiscono usare il wc, magari con l’aiuto di un riduttore e di una scaletta o uno sgabello per salire più comodamente. Nel caso in cui utilizzi il vasino invece, è importante che questo oggetto sia ben riconoscibile ed occupi un posto fisso nell’ambiente, in modo che il bambino possa trovarlo facilmente ed utilizzarlo liberamente quando ne ha bisogno.

Noi in un angolo del bagno abbiamo predisposto anche un piccolo spazio in cui Leo e Ludo possono trovare alla loro portata tutto l’occorrente per pulirsi – carta igienica e salviette umidificate ecologiche – e per lavarsi le mani – sapone e piccoli asciugamani.

I nostri “mai-più-senza” per uno spannolinamento felice

Prima di iniziare lo spannolinamento, assicurati di avere tutto pronto: questo passaggio aiuterà te e il tuo bambino a familiarizzare con la novità e superare i piccoli ostacoli senza stress.

L’organizzazione è fondamentale! Io ho dedicato un angolo del bagno al vasino e ho spostato l’intimo e gli altri oggetti utili in un cassetto accessibile anche ai bambini. Ecco quali sono i nostri consigli “mai-più-senza”.

Il vasino

Sembra una decisione banale, e invece scegliere bene il vasino è importantissimo. Al supermercato puoi trovare i vasini di plastica da pochi euro, ma naturalmente sono il peggio sia dal punto di vista della sostenibilità che della funzionalità.

La nostra scelta è il vasino Clean Potty di Naty.

Il vasino Clean Potty è realizzato in materiale rinnovabile al 95%, a base di canna da zucchero, ed è quindi completamente ecologico.  Ha un design pazzesco che lo rende bellissimo da vedere e comodissimo da usare. È caratterizzato da una forma sferica che permette una seduta comodissima. Il bambino infatti non deve mettersi a cavalcioni come in un qualunque vasino, ma può sedersi in completo comfort e alzarsi senza fatica, perchè è dotato di un anello in gomma applicato alla base per garantirne la stabilità.

Oltre ad essere bello e comodo, è anche superfunzionale. Ha un sacchetto realizzato con una pellicola 100% biodegradabile che si inserisce in modo molto intuitivo all’interno della vaschetta del vasino. Quando il bambino avrà finito, basterà gettare il sacchetto nel water.

Il vasino Clean Potty è coperto da Biobased Certification di Vinçotte, una delle organizzazioni di certificazione indipendenti più famose. La certificazione Vinçotte è la prova più tangibile dell’eccellenza ecologica di un prodotto, una rassicurazione sulla grande qualità e sulla sostenibilità dei prodotti Naty.

I pannolini a mutandina

Il passaggio dal controllo diurno a quello notturno prevede un ulteriore step. Il contenimento sfinteriale infatti è maggiore durante il giorno, e solo in un secondo momento il bambino conquista il controllo anche nelle ore notturne e del sonno. Già dai primi giorni Ludo non si bagnava più durante il sonnellino del pomeriggio. Per la notte però ho scelto di utilizzare i pannolini a mutandina, perfetti per abituare il bambino a spogliarsi da solo.

I nostri pannolini a mutandina preferiti sono quelli di Naty, a base di materiali rinnovabili naturali, e gentili con la pelle del bambino. Io li apprezzo moltissimo perché i materiali usati non sono sbiancati con il cloro, non contengono lattice, profumo o TBT (tributiltina) e sono ipoallergenici. Come tutti i pannolini Naty, anche le mutandine hanno la certificazione Vinçotte – una garanzia indipendente e rinomata a livello internazionale che fa riferimento alla rinnovabilità delle materie prime.

E sono super-resistenti: la barriera contro le fuoriuscite è realizzata con una pellicola a base di mais senza OGM, che “respira” naturalmente offrendo così un pannolino più aerato, asciutto e comodo.

I pannolini a mutandina Naty si gettano nell’umido: sono compostabili (verifica comunque le regole del vostro Comune di residenza sulla raccolta differenziata).

Mutandine di cotone bio

Naturalmente, serve una grandissima scorta di cambi, e soprattutto di mutandine. È normalissimo che il bambino si sporchi, perciò meglio non farsi trovare impreparati, in casa ma anche fuori. Per esempio, con un cambio pronto riposto in una piccola borsa, da portare sempre con sè. Sembra una banalità, ma è capitato più una volta sia con Leo che con Ludo di uscire senza cambio e di averne bisogno. Anche se il bimbo è già spannolinato da settimane, può sempre succedere qualche piccolo inconveniente, per distrazione nostra o loro.

Per i miei bambini utilizzo mutandine 100% cotone certificato bio, senza componenti sintetiche, meglio se etico. Su questo argomento si potrebbe aprire una parentesi lunga chilometri, ma rimando ad un approfondimento più mirato. Sicuramente, per la pelle delicata dei bambini vale la pena avere alcune piccole accortezze in più, prestando attenzione ai filati usati, ma anche a coloranti e lavorazioni.

Siamo portati a pensare che la biancheria semplice, di colore bianco, sia tutto sommato sicura. In realtà spesso vengono utilizzati solventi e additivi sbiancanti che potrebbero essere dannosi.

Ti lascio un elenco non esaustivo di marchi ed aziende che producono e commercializzano intimo per bambini, con i criteri sopra citati:
– Simplycris (shop online), azienda italiana che produce intimo in Italia, in cotone bio che grazie alla trama a costine aderisce delicatamente al corpo;
– Popolini, (shop online), famosa per i pannolini lavabili, produce anche intimo in cotone biologico certificato con il marchio G.O.T.S;
– Living Crafts (shop online), azienda tedesca nata nel settore delle fibre tessili naturali. Propone vari articoli tra cui intimo in cotone biologico certificato con il marchio G.O.T.S, senza additivi chimici e con colorazioni prive di agenti dannosi per la pelle;
– Comazo Earth (shop online, in tedesco), altra azienda tedesca che produce biancheria intima bio per tutta la famiglia. I tessuti utilizzati provengono da agricoltura biologica, ma anche equo solidale, e i capi sono morbidi e comodissimi.

Puoi trovare molti di questi prodotti, e tanti altri, anche su alcuni siti di shopping online come Bimbo e Natura, dove puoi confrontare prezzi e articoli, e usufruire spesso di promozioni.

Tanta, tanta pazienza

Sì, l’ultimo must have è una dote di cui dovrai fare il pieno: la pazienza. Prima o poi succederà che il tuo bambino ti dica “pipì”! quando ormai l’ha già fatta addosso, che si rifiuti di sedersi sul vasino o sul water, che si bagni proprio nel momento e nel posto sbagliati, di solito quando sei fuori casa e hai dimenticato di portare il cambio.

Respira. È successo a tutti.
Capita di andare incontro a qualche regressione o a qualche incidente di percorso. In genere, i miei bambini si sono lasciati scappare un po’ di pipì quando erano troppo presi da qualche gioco avvincente. Può succedere! L’importante è – come già detto – non sgridare il bambino ma fargli capire cosa ci aspettiamo da lui la prossima volta.

Filed Under: green life, meno plastica, sostenibilità Tagged With: spannolinamento

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Cristina - Good Food Lab
Instagram post 17869658545540825 [#biscottidinatale ] non so come descrivervi questi biscotti, se non dicendovi che sono strepitosi!!! I CHOCO CRINKLE COOKIES in versione #vegan e supersani! Avete intravisto le prove nelle Stories e mi avete chiesto e richiesto la ricetta... e in effetti rispetto alle versioni che ho provato in passato, questa vi posso assicurare che è pazzesca!

La base è la purea di mele che ho realizzato senza fatica con il CookExpert @magimix.italia - mele golden sbucciate e tagliate in 4, senza torsolo, il succo di mezzo limone, 1/4 di cucchiaino di vaniglia in polvere, 2 cucchiai di acqua e programma “vellutate” per 30 minuti, temperatura 90º.

Una volta pronta la purea di mele, ecco la super ricetta di questi crinkle cookies:
- 50 g di cacao
- 175 g di farina tipo 1
- 100 g di zucchero di canna o cocco
- 1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
- 125 g di purea di mele
- 50 g di olio di cocco
- 2 cucchiaini di lievito in polvere
- un pizzico di sale
- zucchero a velo

Setaccia farina, cacao e lievito, aggiungi zucchero, vaniglia e sale.
Fai sciogliere l’olio di cocco e mescolalo alla purea di mele.
Poi unisci ingredienti liquidi alle polveri e impasta fino ad amalgamare, per ottenere un composto liscio e umido (io l’ho fatto direttamente nel mixer del CookExpert e in un minuto l’impasto era pronto).
Fai riposare l’impasto almeno 30 minuti in frigorifero. Poi ricava delle palline, falle rotolare nello zucchero a velo (non togliere l’eccesso se vuoi tante belle crepe!) e disponi su una teglia coperta da carta forno. Cuoci in forno già caldo a 180º per 10-12 minuti.
Sfornali appena scattano i 10 minuti se li vuoi ancora morbidi dentro, quasi come un fudge!
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#goodfoodlab #chococrinklecookies #regaligolosi
Instagram post 17846055475831855 [#ilmenusceglilotu ] quanto è stato divertente seguire le indicazioni che avete dato a me e ad Elena @sequestoeunuovo per creare questa ricetta!! I vostri voti ci hanno guidato: tra salato e dolce avete preferito un salato, e poi antipasto - da condividere - con il radicchio. Et voilà! Abbiamo preparato due buonissime ricette per la vostra tavola delle Feste!

Io ho utilizzato il radicchio di Treviso IGP, un ingrediente prezioso che diventa ancora più buono in questa torta da servire calda.

Ma prima di leggere la ricetta di questa TATIN DI RADICCHIO E CHEVRE correte sul profilo di Elena @sequestoeunuovo per vedere la sua meravigliosa TORTA DI ROSE AL RADICCHIO!

Per la mia tatin:
- un rotolo di sfoglia integrale
- tre bei cespi di radicchio tardivo di Treviso
- 100 g di bûche di capra
- un cucchiaio di miele
- 50 g di burro
- 1 bicchiere di vino rosso
- timo fresco
- sale e pepe
Pulire il radicchio, cercando di tenere il cuore unito alla base, tagliato a metà.
Scaldare 20 g di burro in un tegame, aggiungere delicatamente il radicchio (i cuori dei cespi e le foglie esterne), farlo rosolare 30 secondi e bagnare con il vino rosso. Salare e lasciare stufare 5 minuti a fiamma bassa. Spegnere e lasciar intiepidire.
In una teglia, distribuire sul fondo il restante burro a fiocchetti e il miele. Disporre sopra il radicchio in modo armonioso. Tagliare il bûche a fettine e disporle sopra il radicchio, poi coprire con la pasta sfoglia, rimboccando bene i bordi per creare una crosta.
Cuocere a 180º per circa 20 minuti. Sfornare, capovolgere su un piatto e finire con un po’ di fior di sale e timo fresco.

E se avete una ricetta con queste caratteristiche (antipasto - da condividere - con il radicchio) ricordatevi di condividerla usando l’hashtag #ilmenusceglilotu ✨
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#goodfoodlab #vegetariano #radicchioigpditreviso
Instagram post 17856911344659259 [#unagiornatavegana ] qual è secondo voi il profumo del Natale? È quello fresco dell'abete delle decorazioni? Forse l'aroma dolce della cioccolata in tazza che riscalda mani e cuori? Per me, in assoluto, è quello dei biscotti speziati che cuociono in forno.

E finalmente ho trovato una versione che mi fa impazzire... per cui, poche parole (tanto li avete visti nelle stories e mi avete mandato tantissimi messaggi) e al via la produzione industriale di GINGERBREAD COOKIES #vegan e facilissimi!

L'idea arriva da una ricetta trovata su internet che ho modificato leggermente. Il procedimento è geniale e soprattutto questi biscotti sono leggeri, deliziosi e tengono bene la forma, praticamente perfetti! Io li ho decorati insieme ai miei bambini con una glassa reale fatta con zucchero a velo e un goccio di aquafaba montata (ma potete usare anche semplicemente l'acqua). Ecco cosa vi serve per una ventina di biscotti:
- 50 g di datteri (meglio medjoul)
- 25 g di mandorle
- 200 g di farina tipo 1
- 1 cucchiaino di lievito in polvere
- 80 g di zucchero di canna integrale
- 50 m di latte di mandorla
- 30 ml di olio di cocco (o altro olio vegetale)
- cannella, zenzero, noce moscata (non metto quantità, io abbondo!)
per la glassa reale:
- 2 cucchiai di aquafaba montata
- zucchero a velo

In un mixer potente, tritare datteri e mandorle fino a ottenere una pasta densa. Ci vorranno almeno 10 minuti.
In una ciotola amalgamare latte di mandorla, olio di cocco  e zucchero di canna, facendolo sciogliere. Poi aggiungere alla crema di datteri e frullare bene per far amalgamare il tutto.
Ne risulterà un caramello denso e profumato. 
Setacciare la farina con il lievito e aggiungere un pizzico di sale e le spezie. Unire il caramello ottenuto alle polveri e impastare fino a ottenere una palla compatta.
Far riposare in frigo per un'ora.
Stendere l'impasto con il mattarello a uno spessore di circa 4-5 mm. Ritagliare i biscotti e cuocerli in forno caldo a 180° per circa 8 minuti. I biscotti devono essere leggermente dorati.

Quando i biscotti sono raffreddati, si possono decorare. Istruzioni della glassa nel primo commento ⬇️
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#goodfoodlab #biscottidinatale #gingerbreadman
Instagram post 18085161820086413 [#vogliadiinsalata ] anche con il freddo degli ultimi giorni ci coccoliamo con una bella insalata - magari in versione tiepida, che dite?

Oggi ho preparato delle CAROTE GLASSATE: si cuociono in forno e sono deliziose! Ma prima di leggere la ricetta, andate a vedere le proposte #distagione di Michela @cr_eative e Claudia @vitalmentebio 🌱

Per la mia insalata tiepida di oggi:
- un mazzo di carotine con ciuffo
- 1/2 cucchiaino di semi di finocchio
- 2 spicchi di aglio
- olio extravergine di oliva
- 1 cucchiaio di miele di tiglio (sciroppo di riso per versione #vegan)
- sale
- 60 g di riso rosso
- 60 g di ceci lessati

Pulire le carote (io evito di sbucciarle usando una spazzola per verdure). Tagliarle a metà nel senso della lunghezza e disporle in una teglia. Aggiungere gli spicchi di aglio tagliati a metà e privati del germoglio. 
Condire con olio extravergine, semi di finocchio, sale e miele e infornare a 180º per circa 20 minuti. 
Servire con il riso lessato e i ceci.
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#goodfoodlab #insalataatunnale #vegetarian
Instagram post 17905600585381556 [#regaligolosi 2 ] se avete seguito le mie Stories di mercoledì scorso mi avrete vista alle prese con lievitati dello chef Corrado Scaglione nel Corso Professionale della scuola Congusto. 
Impasti ad alta idratazione, pizza napoletana, grissini golosi e per finire un magnifico strudel - quello che vedete in foto - con salsa di cachi e vaniglia. Tantissimi stimoli e deliziosi assaggi! 
È stato emozionante indossare per un giorno la casacca da chef e mescolarsi ai ragazzi che con tanta passione studiano e sperimentano tra le aule della scuola, un vero Campus culinario e punto di riferimento della formazione in campo gastronomico.

Ma la scuola è aperta a tutti, non solo a coloro che vogliono fare della cucina il proprio lavoro! E se volete donare o condividere un'esperienza gourmet, ecco un regalo perfetto per chi ama mettere letteralmente le mani in pasta: la GIFT CARD Congusto. Una o più lezioni di cucina in una scuola stupenda e con un corpo docenti da sogno! 
Io mi sono già scaricata il programma dei corsi del 2020 e ce ne sono almeno una decina che mi piacerebbe frequentare! Venite con me?
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*ADV #congustoMilano #ilNatalediCongusto
Instagram post 18097888696129816 [#regaligolosi 1] “Natale non è Natale senza regali”, si lamentò Jo, sdraiata sulla coperta.

Inizia così uno dei libri della mia infanzia, Piccole Donne: con una bella riflessione sul significato del Natale. Perché se è vero che a Natale è bello scambiarsi dei doni... ancora meglio è rinunciare al consumo sfrenato e regalare qualcosa fatto con le proprie mani. È una cosa straordinaria! 
Qui i regali golosi vanno alla stragrande. Così vi ho raccolto qualche idea in un post su GoodFoodLab, dove potrete trovare tante idee per biscotti natalizi, oltre a questi SPECULOOS vegan di cui vi lascio anche la ricetta qui!

Ingredienti:
300 g farina semintegrale
125 g zucchero muscovado
2 cucchiaini di cannella in polvere
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
un pizzico di noce moscata
2 cucchiaini di cacao in polvere
1/2 cucchiaino di bicarbonato
80 g olio di riso
30-40 ml latte vegetale

In una ciotola, setaccia la farina semintegrale insieme a cacao, bicarbonato, cannella e zenzero. Emulsiona l’olio con il latte e con lo zucchero, facendolo sciogliere. Poi aggiungi a filo e inizia a impastare, unendo poco a poco fino a formare un impasto.
Riponi in una ciotola coperta con pellicola e lascia riposare un paio d'ore.
Poi stendi la pasta su un ripiano infarinato, ad uno spessore di 5 mm. Ritaglia gli speculoos con un tagliabiscotti, posizionali su una teglia con carta da forno, e cuoci a 180° per circa 10 minuti: devono risultare leggermente colorati, in modo che non induriscano troppo ma restino croccanti e profumati.
Lascia raffreddare su una gratella e conservali in un barattolo a chiusura ermetica.
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#goodfoodlab #biscottidinatale
Instagram post 18089620828127438 [#natalezerowaste ] siamo sempre in cerca di addobbi carini e originali... ma volete mettere la soddisfazione di decorare la propria casa con semplici ingredienti e un po' di creatività?

Erbe aromatiche, frutti di stagione, bastoncini di cannella e anice stellato, pigne e rametti: materiali che troviamo in casa, in giardino o nella natura intorno a noi e che possono servire per creare decorazioni natalizie rispettando l'ambiente.

Quest'anno io ho realizzato la mia GHIRLANDA - è la prima volta che ne faccio una tutta sola, e ne sono entusiasta! Il merito è anche del kit di @cortilia.it che contiene erbe aromatiche profumatissime e melagrane portafortuna. Io ho aggiunto una base di fil di ferro, filo di ferro da fiorista e qualche stecchino per fermare le melagrane e un piccolo trucco 😊 
Per rendere tutto più facile, ho prima formato dei piccoli mazzi con le erbe aromatiche, e li ho legati poi alla base di fil di ferro sovrapponendoli leggermente. Un effetto strepitoso, e con pochissimo sforzo - vedete tutti i passaggi nelle Stories!

Sul sito di Cortilia, oltre al kit per la vostra ghirlanda che può anche diventare uno stupendo centrotavola, trovate altre decorazioni e altri prodotti natalizi. Con il codice GOODFOODLAB avete uno sconto del 10% con una spesa di almeno 39€

Ora sbirciate anche le decorazioni di @stella_bellomo_ e @glicerinia e fatemi vedere i vostri addobbi naturali fatti in casa!
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ADV #decorazioninatalizie #natale2019
Instagram post 18077340685157440 [#unagiornatavegana ] voi siete più da pandoro o panettone? Io da brava lombarda sono per il panettone milanese - tradizionale o con ingredienti particolari, purchè artigianale! - ma mi piace anche preparare qualche dolce alternativo.

Ogni anno preparo la mia GINGERBREAD BUNDT e oggi ne sfornerò una per celebrare San Nicolò (tradizione triestina di papà Massi!) Questa è una torta leggera, facile da realizzare, senza troppi fronzoli. Il punto di partenza – che la rende così morbida e speciale senza utilizzare uova né burro – è la purea di mele, da preparare in pochissimo tempo facendo cuocere lentamente tre belle mele sbucciate, private del torsolo e tagliate a fettine con in un paio di cucchiai di acqua o ancora meglio di succo di limone, e frullando poi il tutto con un mixer a immersione.

Per la ricetta vi rimando al link nella bio - è nell’archivio di GoodFoodLab, facile da consultare!

E ricordatevi di fare un giro anche sui profili di
@stella_bellomo_ 
@glicerinia 
@gaia_thegreenpantry 
@undraghettoincucina 
@chiharubatolecrostate 
e della dott.ssa @silviagoggi per idee e ricette #vegan 🌱

Buon venerdì ✨
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#goodfoodlab #ricettevegane #natalevegano
Instagram post 17974490941294491 [#vogliadiinsalata ] le verdure invernali sono così piene di colore! Non trovate? E poi sono facilissime da preparare: basta metterle in forno con un po' di olio extravergine, sale e qualche spezia e danno il meglio, con pochissimo sforzo.

Per esempio, per fare questa INSALATA DI PATATE DOLCI E FETA bastano 10 minuti! A noi piace tantissimo calda, appena uscita dal forno, ma è deliziosa anche il giorno dopo, a temperatura ambiente.

Prima di leggere la ricetta, andate a vedere le proposte di Michela @cr_eative e Claudia @vitalmentebio per delle buonissime insalate di stagione!

Per la mia insalata autunnale di oggi:
- 1 patata dolce
- 1 piccola cipolla rossa
- 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
- 1/2 cucchiaino di paprika
- sale e pepe
- rucola
- 50 g di feta
- cucchiaino di mirtilli rossi disidratati
per il condimento:
- 1 cucchiaino di senape
- 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
- 1 cucchiaio di aceto di mele
- sale

Sbucciare la patata dolce e taglialra a cubetti. Pulire e tagliare la cipolla rossa (io l'ho tagliata a pezzetti piccoli ma si può anche fare a spicchi). Condire con olio, sale, pepe e paprika e stendere su una teglia con carta forno. Cuocere per 20 minuti in forno caldo a 180°.
Nel frattempo, fare il condimento mescolando tutti gli ingredienti in un vasetto. Emulsionare bene con una forchetta (oppure chiudere il vasetto con coperchio ermetico e shakerare)
Sfornare le verdure, e servirle con la rucola, la feta sbriciolata e i mirtilli rossi. Condire con la salsina.
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#goodfoodlab #insalatadautunno
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